Giuseppe Bertagna

Pensiero manuale

La scommessa di un sistema educativo di istruzione e di formazione di pari dignità

Cartaceo
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La massima educazione possibile di ogni giovane è un diritto soggettivo. è perciò dovere morale e sociale della Repubblica soddisfarlo. Se non altro, per almeno 12 anni. Ma, soprattutto oggi, non è soltanto un

La massima educazione possibile di ogni giovane è un diritto soggettivo. è perciò dovere morale e sociale della Repubblica soddisfarlo. Se non altro, per almeno 12 anni. Ma, soprattutto oggi, non è soltanto un dovere morale e sociale: è anche una convenienza economica. Non abbiamo miniere, infatti. Né petrolio. Abbiamo il terzo debito pubblico del mondo. L’unica ricchezza strategica su cui contare per il futuro è il contributo di intelligenza, socialità e creatività dei giovani. Non possiamo, perciò , permetterci di perderne nemmeno uno. Ma come? Con un sistema formativo che vuole l’80% di una generazione al «liceo» e il rimanente 20% in percorsi di istruzione e formazione professionale di serie B, oppure con un sistema formativo che vuole rivendicare e praticare la pari dignità educativa e culturale tra «licei» e «istituti dell’istruzione e formazione professionale»? Con una cultura educativa fondata sul metamessaggio che si studia per non lavorare e si lavora perché non si è studiato, oppure fondata sul principio contrario: nessuno, nella società attuale, può più lavorare senza studiare e studiare senza lavorare? L’autore difende le ragioni della seconda strada e, documentando le vicende riformatrici intervenute negli ultimi anni, cerca di spiegare anche perché, in Italia, è stato ed è così difficile, se non impossibile, percorrerla. Eppure, insieme al disegno istituzionale per il governo del sistema scolastico già tracciato dalla nostra Costituzione nel 1948, e ripreso con il Titolo V, sembra la scommessa più importante su cui puntare per un vero rinnovamento qualitativo del nostro sistema scolastico.