AA.VV.

La città volontaria

a cura di Alexander Tabarrok, David T. Beito, Peter Gordon

Prefazione di Vito Tanzi

Cartaceo
15,20 16,00

Nel ventesimo secolo, lo sviluppo del welfare state ha portato a ritenere che tutta una serie di attività umane (dalla sicurezza alla gestione del territorio, dalla costruzione delle strade all’istruzione, e via dicendo) debbano

Nel ventesimo secolo, lo sviluppo del welfare state ha portato a ritenere che tutta una serie di attività umane (dalla sicurezza alla gestione del territorio, dalla costruzione delle strade all’istruzione, e via dicendo) debbano necessariamente essere svolte in prima persona dallo Stato. A partire da Paul Samuelson, la teoria economica dei“beni pubblici” ha anche provato a offrire una giustificazione scientifica a una simile pretesa monopolistica.
In questo volume (che offre al lettore italiano alcuni studi pubblicati alcuni anni fa negli Stati Uniti per iniziativa dell’Independent Institute) si mostra invece come ogni settore in cui oggi i poteri pubblici si sono insediati , togliendo spazio alla società civile , abbia conosciuto, in passato, un’ampia fioritura di iniziative di mercato: orientate al profitto oppure no, di carattere imprenditoriale o associativo.
Come rileva Vito Tanzi nella sua prefazione all’edizione italiana, «abbiamo sempre vissuto in un mondo in cui il ruolo dello Stato è così preponderante che abbiamo finito con il convincerci che l’esorbitante ruolo dello Stato sia del tutto naturale. Questo libro può indurci a gettare lo sguardo al di fuori della nostra caverna: così facendo potremmo scoprire, con nostra grande sorpresa, che vi sono altri modi di organizzare la società, modi che non sono meno auspicabili della pervasiva presenza dello Stato».