AA.VV.

Il nuovo imprenditore

Prefazione di Luciano Petracchi

Cartaceo
9,50 10,00

Il presente volume raccoglie le riflessioni più rilevanti che, nel corso del Novecento, economisti, sociologi, storici, imprenditori, Papi, hanno elaborato sulla figura, sul ruolo e sulle funzioni dell’imprenditore in generale, ma che valgono anche

Il presente volume raccoglie le riflessioni più rilevanti che, nel corso del Novecento, economisti, sociologi, storici, imprenditori, Papi, hanno elaborato sulla figura, sul ruolo e sulle funzioni dell’imprenditore in generale, ma che valgono anche per l’imprenditore artigiano, il quale, come dice Sombart, non solo possiede “il patrimonio necessario all’esercizio della sua attività, ma anche tutte le indispensabili qualità personali: egli è una specie di microcosmo industriale”. La figura dell’imprenditore non ha goduto per lungo tempo di grande considerazione. Nell’antica Atene, sostiene Schumpeter, il cui splendore era dovuto in massima parte alle attività commerciale, la stima per il commerciante ed il banchiere era scarsa e lo stesso Aristotele mostrava una chiara nota di disistima tutte le volte che parlava dell’uomo economico dedito al fare. Negli anni Settanta Hermann Abs, Presidente della Fondazione Europea per l’Economia, affermò che ”l’entrepreneur, le patron, le chef d’entreprise ou encore le leader, n”ont pas bonne press auprès de l’opinion publique européenne”. In tempi a noi recenti la figura dell’imprenditore è stata rivalutata. Non lo si è visto più come il ”padrone”, ma come un ”funzionario sociale” e si è cominciato a comprendere, a livello di massa, che una società senza imprenditori è una società destinata ed essere povera.