Il genio di Trieste
Nascita e destino di una città cosmopolita
Prefazione di Francesco Magris
Cartaceo
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«Una città, allora, è soprattutto ciò che altri prima di noi ne hanno fatto, affinché sia ciò che è; e, allo stesso tempo, è ciò che contribuisce a far di noi ciò che siamo.
«Una città, allora, è soprattutto ciò che altri prima di noi ne hanno fatto, affinché sia ciò che è; e, allo stesso tempo, è ciò che contribuisce a far di noi ciò che siamo. Questa capacità di essere determinata dai suoi abitanti e, insieme di determinarli, costituisce da sempre il segreto più intimo e recondito che ogni città, piena di storia e di passati, tiene celato nelle sue fibre più nascoste».
Cosa rende davvero solida una società? Le leggi? I commerci? La tolleranza? O, piuttosto, un senso condiviso di appartenenza, una memoria collettiva, un legame profondo con i luoghi dell’abitare? Il Genio di Trieste spiega le modalità con cui gli Asburgo traghettarono la Trieste del Settecento verso la modernità e mostra come proprio in quel processo si celino le radici del drammatico conflitto etnico che, decenni dopo, avrebbe sconvolto il confine orientale. Attraverso un’indagine storica che si snoda dal 1719 alla fine della Grande guerra, l’autore disegna un sorprendente parallelo tra la Trieste cosmopolita di inizio Novecento e l’Europa di oggi. Anche allora, nel 1914, la città sembrava incarnare un modello avanzato di convivenza, dove le differenze culturali, religiose ed etniche apparivano assorbite da un comune slancio liberale e capitalista. Eppure, quella società crollò sotto i colpi dei nazionalismi, svelando la sua natura fragile: una Atopia, un non-luogo privo di radici culturali e valoriali, incapace di resistere all’irruzione della politica nella storia.
Indice
Prefazione Trieste, laboratorio per la Storia e monito per il futuro? di Francesco Magris
Ringraziamenti
Introduzione
1. Società e politica nella Trieste pre-emporiale
1. La nascita del porto franco tra mito e realtà
2. Fortuna di un mito tra epica e mercato
2. La desacralizzazione della società triestina
1. I gesuiti
2. Maria Teresa e Giuseppe II, quando l’antico regime partorisce la modernità
3. Maria Teresa
4. Giuseppe II
5. Tolleranza e pluralismo religioso nella Trieste emporiale
6. Imago templi
3. La delocalizzazione della società triestina
1. Alla ricerca del genius loci
2. Il radicamento dell’uomo tra divini e mortali
3. La memoria collettiva e lo spazio
4. La depoliticizzazione della società triestina
Introduzione
1. Vecchi e nuovi triestini tra cittadinanza e identità
2. Declino e caduta di una società cosmopolita
3. L’improbabile convivenza di cosmopolitismo e multiculturalismo
4. Tra civitas e polis. Divagazione nella quale si interpellano gli antichi alla ricerca di una spiegazione
5. Depoliticizzazione e neutralizzazione
5. L’esplosione dei nazionalismi
Introduzione
1. Una proposta di lettura della depoliticizzazione della società triestina basata sulle categorie del politico di Carl Schmitt
2. Le categorie del politico
3. La società liberale come società impolitica
4. Gli urti inevitabili tra le genti
5. Così vicini, così lontani: italiani e sloveni tra terra e mare
Note
Bibliografia






