Girolamo Cotroneo

Benedetto Croce e altri ancora

Cartaceo
11,88 12,50

I saggi raccolti in questo volume sono stati quasi tutti composti tra l’estate del 2002 e la primavera del 2004, e sono in gran parte, come usa dire, d’occasione, dal momento che ben sette

I saggi raccolti in questo volume sono stati quasi tutti composti tra l’estate del 2002 e la primavera del 2004, e sono in gran parte, come usa dire, d’occasione, dal momento che ben sette di essi nascono come relazioni a convegni organizzati per il cinquantesimo anniversario della morte di Benedetto Croce e per il centenario di quella di Antonio Labriola, quindi sotto la spinta del“vincolo degli anniversari”, dell’obbligo, cioè, di parlare di un personaggio celebre in occasione di una ricorrenza cronologica. Ma la loro genesi pratica non si esaurisce in questo motivo soltanto esteriore.
Dopo il 1989, dopo, cioè, l’ultima, e forse definitiva,“crisi del marxismo”, si è avuto in Italia , ma non soltanto in Italia , un intenso dibattito sul liberalismo del quale Croce era stato nel Novecento uno dei massimi rappresentanti: questa nuova situazione culturale ha creato le condizioni per riaprire, o continuare, la discussione sulla sua filosofia, sulla sua storiografia, e, appunto, sul suo liberalismo, a lungo ignorati dalla cultura dominante nel nostro paese nel corso della seconda metà del Novecento. I saggi presenti in questo volume , compresi quelli non direttamente dedicati al pensiero e all’opera di Benedetto Croce, i quali però sempre ad essi in qualche modo rimandano , si propongono in realtà come una reinterpretazione della filosofia italiana dell’ultimo secolo. Senza la pretesa di essere nuove e originali, e consapevoli che nel dibattito filosofico del nostro tempo sono presenti altre e forse più vigorose tendenze filosofiche e storiografiche, queste pagine intendono soprattutto riproporre al pubblico filosofico italiano autori e problemi che nella prima metà del secolo sono stati al centro di un dibattito culturale, per segnalare che non è stato certamente privo, come a lungo si è creduto, o voluto credere, o lasciato credere, di profondità, di novità e di originalità.

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