Grazia Deledda

Un’amicizia nuorese

Lettere inedite a Pietro Ganga (1898-1905)

a cura di Giovanna Cerina

Cartaceo
17,10 18,00

Trascrizione, note e apparati di Piero Mura. In Appendice sette Saggi deleddiani di Giovanna Cerina
Il significato più rilevante dell’epistolario intercorso fra Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura (Nuoro 1871 – Roma

Trascrizione, note e apparati di Piero Mura. In Appendice sette Saggi deleddiani di Giovanna Cerina
Il significato più rilevante dell’epistolario intercorso fra Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura (Nuoro 1871 – Roma 1936) e Pietro Ganga (Nuoro 1875 – Cagliari 1945) è il carattere e il valore dell’amicizia fra i due giovani; amicizia che nasce e si mantiene viva nell’ambito di una frequentazione tra le famiglie, e si consolida sulla base di una fondamentale intesa letteraria, oltre che su esperienze condivise di vita nuorese, di una matrice antropologica comune e di un’intesa culturale fatta di letture condivise, di sogni e ambizioni letterarie, rinsaldata nel tempo da una stima reciproca. Negli anni il campo degli scambi letterari si amplia e si fa più ravvicinato il rapporto interpersonale. Il dialogo, pur intermittente, si sostiene sempre su un rapporto di grande confidenza e di affettuosa sollecitudine da parte dell’amica scrittrice. Colpiscono la sincerità e la disponibilità comunicativa intrisa di complicità nuoresi e questo dà allo stile delle lettere un andamento più diretto, fuori dalle formule convenzionali. Grazia apprezza l’intelligenza e la cultura dell’amico, che ha avuto la fortuna di seguire un corso regolare di studi fino alla laurea in Lettere all’Università di Napoli, mentre la sua formazione letteraria è autodidatta. Pietro, dal canto suo legge e apprezza le opere di Grazia e ne segue con ammirazione il successo. Ma soprattutto Pietro tiene alla sua amicizia; con lei si confida con un atteggiamento ora di abbandono fiducioso ora di scontroso ritegno. Il carteggio si riferisce agli anni 1889-1905 densi di avvenimenti decisivi nella storia della scrittrice. In particolare il 1899 è l’anno che segna una svolta nel suo destino di donna: Grazia incontra a Cagliari Palmiro Madesani, suo futuro marito; nel 1900 lo sposa e si trasferisce a Roma. Ma né la distanza geografica né il passare del tempo incrinerà il rapporto con Pietro con il quale condivide i valori di una vita semplice e severa.

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