Paolo Chirumbolo

Tra coscienza e autocoscienza

Saggi sulla narrativa degli anni Sessanta Volponi-Calvino-Sanguineti

Cartaceo
20,90 22,00

Periodo di grandi trasformazioni socio-economi­che, gli anni Sessanta sono caratterizzati anche da una notevole tensione culturale e intellettuale.
Tramontata definitivamente la stagione del neorealismo e, in poesia, quella dell’ermetismo, intellettuali e scrittori italiani si trovano

Periodo di grandi trasformazioni socio-economi­che, gli anni Sessanta sono caratterizzati anche da una notevole tensione culturale e intellettuale.
Tramontata definitivamente la stagione del neorealismo e, in poesia, quella dell’ermetismo, intellettuali e scrittori italiani si trovano di fronte al difficile compito di ridefinire la propria posizione all’interno della società civile e di ripensare al contempo le proprie poetiche.
In uno scenario profondamente diverso, aggior­na­­re la propria Weltanschauung rappresenta per mol­­­­ti più che una scelta, una necessità.
Lo specchio realista, oramai in frantumi, si trasforma in specchio narcisista in cui linguaggio e scrittura si riverberano in continuazione.
La narrativa, così intesa, diventa anzitutto parola, messa in scena della finzione e dell’atto creativo.
Le risposte a queste problematiche sono numerose e dall’esito variegato.
Paolo Volponi, Italo Calvino ed Edoardo Sanguineti, i tre scrittori qui presi in esame, rappresentano tre diverse possibilità e tre modi differenti di affrontare il medesimo argomento e di rispondere alle esigenze del nuovo contesto.
Nelle loro opere la metaletterarietà assume sembianze e valenze peculiari.
Pur cresciuti nel medesimo humus culturale e con in mente un obiettivo comune (scrivere in modo nuovo e non convenzionale), Volponi, Calvino e Sanguineti sviluppano strategie diverse, impiegando prospettive metodologiche provenienti da campi scientifici e filosofici negli anni Sessanta molto popolari come la psicanalisi, la linguistica e la semiotica.
Lungi dall’essere autori meramente autoreferenziali, essi hanno infatti sempre ben presenti il ruolo alto della letteratura e le sue responsabilità, sicché l’autocoscienza letteraria si coniuga sempre con una profonda coscienza etico-politica.
Lo scopo di questo volume è duplice: analizzare da un lato gli aspetti metaletterari della narrativa di Volponi, Calvino e Sanguineti e valutare dall’altro le connotazioni e implicazioni etiche e sociali delle loro opere.