Parigi 1919

Nazione e ordine postbellico

a cura di Davide Zaffi

Prefazione di Marcello Bonazza

«Ad ogni nuova fase della guerra ci chiariamo meglio che cosa intendiamo compiere attraverso essa […] perché ci sono fini che non abbiamo determinato noi. Essi sono emersi dalla natura stessa e dalle

«Ad ogni nuova fase della guerra ci chiariamo meglio che cosa intendiamo compiere attraverso essa […] perché ci sono fini che non abbiamo determinato noi. Essi sono emersi dalla natura stessa e dalle circostanze di questo conflitto» (Woodrow Wilson, 16.4.1918). La Grande guerra, iniziata dalle Parti senza chiare motivazioni e senza obiettivi ben definiti, fu combattuta nella sua parte finale sul piano propagandistico non meno che al fronte; si voleva rinsaldare la tenuta morale del proprio campo e indebolire quella del campo nemico con un’immagine della pace che giustificasse ex post gli anni di guerra. A questo fine si dimostrò efficace il ricorso al principio dell’autodeterminazione delle nazioni. Per stabilire più adeguati rapporti fra nazioni e frontiere e promuovere un nuovo tipo di collaborazione internazionale occorreva che fossero riconosciuti negli Stati e fra gli Stati i “diritti” delle nazioni. Ma cosa dovesse intendersi per nazione era ciò che faceva la differenza, potendosi declinare questo termine secondo il vocabolario democratico-wilsoniano, storico-asburgico, rivoluzionario-bolscevico, ideologico-nazionalista. Durante i mesi della Conferenza della Pace la definizione politica di nazione fu spesso al centro del dibattito e in parte ne influenzò le decisioni. Il volume, promosso dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, intende approfondire questa tematica sia dal lato delle proposte sul mercato politico del tempo, sia da quello dei suoi riflessi sull’ordine postbellico.

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Pulisci

Indice

Gustavo Corni
Uno scomodo vicino. La Germania postbellica
1. Vincitori e vinti
2. I tempi, i luoghi, i protagonisti
3. L’autodeterminazione dei popoli
4. La Germania al centro della conferenza di pace

Alessandro Vitale
Nazionalità e autodeterminazione delle Nazioni : dottrina e pratica bolscevica (1919-1920)
Premessa
1. Il fantasma del bolscevismo al tavolo di Versailles e la questione delle nazionalità
2. Le nazionalità e l’autodeterminazione nella visione bolscevica
3. La dottrina leniniana su nazionalità e autodeterminazione
4. L’applicazione dei princìpi leniniani
Conclusioni

Francesco Leoncini
Il riscatto dei piccoli popoli per un nuovo ordine internazionale
1. “Nazionalismi” e autocoscienza nazionale nel tramonto dell’Austria
2. Il nuovo orizzonte di pace non fu un’illusione. Quale alternativa?
3. Contro la storiografia dell’“illusione”

Maddalena Guiotto
Progetti di riforma nazionale nella tarda Monarchia asburgica
Introduzione
I progetti di riforma della Monarchia tra il 1917 e il 1918
I piani di riforma costituzionale del governo Hussarek
Il Manifesto di Carlo I d’Asburgo

Conclusioni

Federico Imperato
L’autodeterminazione nazionale extraeuropea : nazione e ordine postbellico in Medio Oriente
1. Woodrow Wilson, gli Stati Uniti e il Medio Oriente negli anni del primo conflitto mondiale
2. Le potenze occidentali, la Turchia e il trattato di Sèvres
3. La nascita della Turchia repubblicana di Mustafa Kemal
4. L’Egitto
5. L’Afghanistan e l’Iran

Davide Zaffi
La nazione wilsoniana

Guido Lenzi
La Conferenza di Versailles modello diplomatico a metà strada fra Vienna e San Francisco

Rassegna

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