Gaetano Luberto

Meccanismi di governance sistemica e forme organizzative nella higher education

Il caso italiano in prospettiva comparata

Cartaceo
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Il sistema universitario italiano sta attraversando un lungo periodo di transizione, durante il quale le molteplici riforme avviate non sembrano avere intaccato le modalità basilari di funzionamento che lo hanno caratterizzato fin dai primi

Il sistema universitario italiano sta attraversando un lungo periodo di transizione, durante il quale le molteplici riforme avviate non sembrano avere intaccato le modalità basilari di funzionamento che lo hanno caratterizzato fin dai primi anni post-unitari. Solo la carenza di conoscenze storiche e comparate può far credere che i problemi delle università nascano in tempi recenti. In realtà, come dimostra la letteratura internazionale sulla governance della higher education, la questione di fondo riguarda l’incapacità del sistema universitario italiano di conciliare le esigenze dell’istruzione superiore “per molti”, o di massa, con quelle dell’alta formazione “per pochi”, o d’élite insieme a quelle della ricerca più avanzata. Il risultato “medio” prodotto in termini di prestazioni collettive rischia così di essere insoddisfacente da entrambi i punti di vista. Prendendo spunto dagli studi e dalle esperienze internazionali, una risposta adeguata al problema richiederebbe che si accettasse la prospettiva di una differenziazione strategica e organizzativa delle singole istituzioni universitarie, capace di sfatare la rigida interpretazione di alcuni principi come quello del valore legale del titolo di studio. Inoltre, si tratterebbe di meditare attentamente sugli effetti negativi di un’eccessiva estensione delle missioni perseguite da ciascuna università.
Nonostante il contesto istituzionale , le rilevazioni empiriche riportate in questo lavoro, mostrano che le università italiane si sono avviate su questo percorso di diversificazione interorganizzativa. Tale processo, per ora limitato alla dimensione strategica, potrebbe estendersi agli assetti organizzativi e di governance, qualora si verificasse un’auspicata diminuzione dei vincoli normativi. Gli strumenti di regolazione e di finanziamento si sono, finora, limitati a evidenziare queste differenze emergenti tra università. Se lo scopo, però , è quello di migliorare le prestazioni di sistema, gli strumenti della governance, a tutti i livelli, non dovrebbero essere una variante marginale della tradizionale supervisione gerarchica e normativa, ma dovrebbero trasformarsi, invece, in dispositivi atti a facilitare l’apprendimento, la sperimentazione e l’innovazione.