Il doppio sogno di Stanley Kubrick

Dalla Traumnovelle ad Eyes Wide Shut

a cura di Luigi Cimmino, Daniele Dottorini, Giorgio Pangaro

Tratto dalla Traumnovelle di Arthur Schnitzler, l’ultimo film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut, alla sua uscita, quasi vent’anni fa, è stato abbastanza maltrattato dalla critica. Sorte non infrequente per le opere del maestro

Tratto dalla Traumnovelle di Arthur Schnitzler, l’ultimo film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut, alla sua uscita, quasi vent’anni fa, è stato abbastanza maltrattato dalla critica. Sorte non infrequente per le opere del maestro americano. Nel caso specifico si trattava dell’opera estrema: Kubrick moriva poco prima dell’uscita del film nelle sale. Troppo complicato, non necessario, fuori tempo e fuori luogo? O forse, molto semplicemente doloroso e disturbante. Certo poco compreso e troppo frettolosamente liquidato. L’importanza di questa nuova edizione è dettata dal fatto che era e rimane profonda la convinzione che il nucleo narrativo, tanto della novella di Schnitzler che del film di Kubrick, sia ancora, e lo sarà probabilmente ancora a lungo, uno dei nodi fondamentali del comportamento degli esseri umani.

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