Dalla modernità alle modernità multiple

Percorsi di studio su società e culture

a cura di Consuelo Corradi e Donatella Pacelli

Cartaceo
13,30 14,00

L’idea di «modernità multiple» presuppone che il modo migliore di comprendere il mondo contemporaneo e di spiegare la storia della modernità è di vedere l’uno e l’altra come storia della continua costituzione e ricostituzione

L’idea di «modernità multiple» presuppone che il modo migliore di comprendere il mondo contemporaneo e di spiegare la storia della modernità è di vedere l’uno e l’altra come storia della continua costituzione e ricostituzione di una molteplicità di programmi e agende culturali. Questa molteplicità è restituita dall’evidenza empirica della contemporaneità su più piani di osservazione: gli stati unitari vengono minacciati da una pluralità di identità etniche e culturali e dalle loro rivendicazioni; forze sociali aggreganti, come la solidarietà e la partecipazione, coesistono a forme estreme di individualismo e di violenza; l’aumento della ricchezza non contrasta la crescita della povertà materiale e gli squilibri nella produzione di beni simbolici; la laicità repubblicana viene rimessa in discussione da nuove forme di fondamentalismo religioso. Non solo in Occidente, la proposta di modelli culturali e ideologici multipli è avanzata da attori sociali legati a movimenti e forme di attivismo sociale e politico, ognuno dei quali rivendica una propria idea di modernità, considerata migliore e più giusta. Da queste considerazioni nascono gli interrogativi posti dagli autori: la modernità è multipla o singola? Abbiamo davvero tipi differenti di modernità o piuttosto un nucleo di idee tra loro aggregate che si diffondono in contesti culturali, etnici e politici molto diversi? Si apre così un dibattito che riconsegna alla sociologia la sua capacità riflessiva e la riqualifica come strumento di analisi del mondo globale.