Simona Fallocco

Azioni individuali e scelte sociali

L'agenda decisionale

Cartaceo
14,25 15,00

Da decenni studiosi e riformatori sociali sollevano il problema di come dar conto dell’apparente contraddittorietà tra la stabilità delle scelte collettive che, generalmente, si riscontra nei contesti decisionali reali e gli esiti “paradossali” che,

Da decenni studiosi e riformatori sociali sollevano il problema di come dar conto dell’apparente contraddittorietà tra la stabilità delle scelte collettive che, generalmente, si riscontra nei contesti decisionali reali e gli esiti “paradossali” che, più o meno in astratto, scaturirebbero dall’applicazione di metodi decisionali democratici, nessuno dei quali sarebbe in grado di riflettere fedelmente le preferenze individuali amalgamandole in modo imparziale. Il loro interesse a risolvere questa sorta di “rompicapo” ha stimolato la riflessione sugli effetti stabilizzanti delle istituzioni, cui spetta il compito, sotto forma di vincoli procedurali e strutturali, di comporre le scelte individuali in risultati coerenti e prevedibili, collettivamente accettabili.
Rifacendosi ai modelli di analisi elaborati dalle teorie della scelta collettiva, per la parte che si rifà esplicitamente alla logica argomentativa e agli assunti dell’individualismo metodologico e della razionalità economica, questo volume si sofferma ad esaminare in che termini e secondo quali modalità si ricorre all’esercizio del “controllo di agenda”, ossia il potere, solitamente in capo a chi detiene la leadership di un organo decisionale, di delimitarne il campo delle scelte, determinando quali questioni devono essere considerate e con quali modalità devono essere deliberate. Il tutto a fornire una rappresentazione dei processi decisionali dominati da attori razionali che ricorrono a strategie e manipolazioni per favorire scelte conformi alle proprie aspettative. Strategie e manipolazioni che, tuttavia, non hanno nulla a che fare con l’interpretazione di una presunta attitudine egoistica della natura umana, bensì traggono fondamento dalla naturale incongruenza tra preferenze individuali e scelta sociale.