Filippo Accurso

Visione e determinazione concettuale

Un approccio epistemologico alla filosofia della matematica del secondo Wittgenstein

Cartaceo
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Le osservazioni wittgensteiniane sulla matematica assumono, se collocate sullo sfondo del dibattito svoltosi negli anni Trenta e Quaranta del Novecento in seguito alla seconda crisi dei fondamenti, il carattere di percorso autonomo e, tutto

Le osservazioni wittgensteiniane sulla matematica assumono, se collocate sullo sfondo del dibattito svoltosi negli anni Trenta e Quaranta del Novecento in seguito alla seconda crisi dei fondamenti, il carattere di percorso autonomo e, tutto sommato, alternativo e complementare alle vie indicate e seguite dalle principali scuole di pensiero matematico del tempo.Wittgenstein, riprendendo e specializzando la nozione del significato come uso, individua nella chiarificazione della grammatica delle proposizioni matematiche elementari il nucleo fondante e fondamentale della ridefinizione del carattere costruttivo e sintetico a priori delle proposizioni matematiche alla luce delle considerazioni sulla matematica come fenomeno antropologico.Intrecciando alcuni dei numerosi fili che percorrono la produzione wittgensteiniana,“Visione e determinazione concettuale” trova nella costruzione-determinazione dei concetti in rapporto all’individuazione e fissazione delle relazioni interne in un nuovo paradigma, un elemento di unitarietà.In questa prospettiva, di matrice nettamente nominalistica (le relazioni interne esistono se e solo se vengono viste e fissate in un nuovo concetto), il filosofo austriaco coniuga necessità e convenzione conferendo alle prove e alle proposizioni matematiche la natura e la funzione di immagini di un percorso paradigmatico logico-visivo che esprime sinteticamente le proprietà fondamentali delle figure di prova e fissa la legge di costruzione che guida la determinazione dei concetti e struttura le connessioni delle proposizioni empiriche.

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