Domenico Argondizzo, Giampiero Buonomo

Nascita e morte della democrazia in Parlamento 1920-1924

La forma di governo secondo Giacomo Matteotti

Cartaceo
27,55 29,00

Questo lavoro inquadra l’intera vicenda parlamentare di Matteotti e il suo stesso tragico epilogo all’interno del processo di soppressione violenta delle istituzioni dello Stato liberale. La tesi centrale del libro è che il colpo

Questo lavoro inquadra l’intera vicenda parlamentare di Matteotti e il suo stesso tragico epilogo all’interno del processo di soppressione violenta delle istituzioni dello Stato liberale. La tesi centrale del libro è che il colpo di stato sabaudo-fascista sia stato ideato per chiudere alla democrazia parlamentare, la cui evoluzione in senso occidentale si stava giovando delle riforme regolamentari del 1920-22 sostenute dai socialisti riformisti. L’omicidio Matteotti scaturisce dalla ulteriore necessità di uccidere gli uomini che quelle istituzioni parlamentari incarnavano, e quindi sarebbero stati sempre una spina nel fianco per la dittatura: rappresentando esse una via d’uscita dalla crisi in direzione del pluralismo decisionale, nel disegno mussoliniano occorreva assicurare la fine delle libertà parlamentari, eliminando un economista di respiro internazionale e un giurista di grande valore che le sapeva usare efficacemente e con sapienza.

Indice

Introduzione

Atto I 
1. Prologo
2. L’esempio francese 
3. La proporzionale
4. I lavori della “Giunta del regolamento” nella XXIV legislatura 

Atto II 
1. La riforma del ’20 
2. Ufficio misto: un’interpretazione controversa ed un’occasione per un rinvenimento archivistico 

Atto III 
1. La nuova organizzazione alla prova

Atto IV 
1. La riforma del ’22 
2. Una questione attuale: decreti-legge e decreti delegati

Atto V
1. Epilogo del sistema parlamentare
2. La rimozione dell’ostacolo parlamentare alla torsione autoritaria: l’uccisione di Giacomo Matteotti 

Considerazioni conclusive

Ancora sul metodo e sulle fonti documentarie e bibliografiche

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