La polizia nelle strade e nelle acque navigabili: dalla sicurezza alla regolazione del traffico

a cura di Livio Antonielli

Cartaceo
17,10 18,00

Da sempre il momento del viaggio ha rappresentato per passeggeri e mercanti uno straordinario fattore di rischio, attenuatosi, ma certo non scomparso, in epoche recenti. Non è un caso che le normative di porto

Da sempre il momento del viaggio ha rappresentato per passeggeri e mercanti uno straordinario fattore di rischio, attenuatosi, ma certo non scomparso, in epoche recenti. Non è un caso che le normative di porto d’armi in antico regime aprissero con frequenza una finestra d’eccezione per chi doveva intraprendere un viaggio. Il rischio toccava chi viaggiava sia che si spostasse per acqua sia per terra, in ugual misura. Il volume affronta il tema sul lungo periodo, dall’età medievale alla contemporaneità, mettendo in luce soprattutto le modalità con le quali, nelle diverse epoche, si cercasse di affrontare questa emergenza. In parallelo emergono anche le risposte della criminalità, che all’affinarsi dei controlli cercava nuove tecniche per continuare a sfruttare le fragilità che il momento del viaggio sempre comportava. L’altro aspetto preso in considerazione è quello del controllo del traffico. Esigenza che oggi appare in tutta la sua macroscopica evidenza, ma che anche in altre epoche, pur senza veicoli a motore, obbligava pur sempre a produrre regolamenti e ad attivare forme di intervento e di repressione delle infrazioni.