Pierpaolo Settembri

La nuova rappresentanza agricola: europeizzata e neutralizzata?

Le vicende dei gruppi agricoli europei nell'era della multifunzionalità e dello sviluppo rurale

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Nell’ultimo ventennio, sotto la spinta delle istituzioni comunitarie, l’agri­coltura europea è cambiata radicalmente. Con essa si è modificato anche il modo in cui gli agricoltori si organizzano e fanno sentire la propria voce. è

Nell’ultimo ventennio, sotto la spinta delle istituzioni comunitarie, l’agri­coltura europea è cambiata radicalmente. Con essa si è modificato anche il modo in cui gli agricoltori si organizzano e fanno sentire la propria voce. è la definitiva neutralizzazione della lobby agricola? No. La rappresentanza agricola è stata ed è tuttora protagonista di una trasformazione profonda, il cui esito non è necessariamente l’indebolimento o il declino. Non di rado, infatti, i gruppi agricoli europei hanno saputo cogliere le opportunità offerte dal nuovo paradigma“multifunzionale” per ripensare la propria strategia d’azione e, spesso con un salutare sforzo di modernizzazione, adattarsi al nuovo contesto.
Dal punto di vista della scienza politica, dei cui strumenti analitici si avvale questo studio, tali vicissitudini forniscono lo spunto per una riflessione approfondita sul concetto di rappresentanza, sul fenomeno dell’europeiz­za­zione, sul rapporto tra poteri pubblici e gruppi d’interesse nonché sulla presunta superiorità delle politiche rispetto alla politica, secondo l’intui­zio­ne di Theodore Lowi.