Luca G. Castellin

Il realista delle distanze

Reinhold Niebuhr e la politica internazionale

Cartaceo
15,20 16,00

«Il profeta», osserva Flannery O’Connor in Mystery and Manners, «è un realista delle distanze», ossia colui che «non esita a distorcere le apparenze per mostrare una verità nascosta». D’altronde, aggiunge la scrittrice di Savannah,

«Il profeta», osserva Flannery O’Connor in Mystery and Manners, «è un realista delle distanze», ossia colui che «non esita a distorcere le apparenze per mostrare una verità nascosta». D’altronde, aggiunge la scrittrice di Savannah, la profezia «non è questione di predire il futuro», ma consiste piuttosto «nel vedere le cose in tutta l’estensione del loro significato e quindi nel vedere in primo piano le cose lontane». Nel corso del XX secolo, Reinhold Niebuhr (1892-1971) mostra i lineamenti inconfondibili che distinguono la figura misteriosa del «realista delle distanze». Il teologo protestante rappresenta il principale esponente dell’agostinismo politico nel Novecento, che mostra il fecondo rapporto tra cristianesimo e Relazioni Internazionali. Inoltre, egli aiuta i propri contemporanei a vedere in primo piano le cose lontane, a scorgere la politica internazionale in tutta l’estensione del suo significato. Tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso, senza alcuna intenzione di prevedere o anticipare il futuro, Niebuhr sviluppa il «realismo cristiano». Un approccio che, non cedendo all’opposto rischio del cinismo o dell’utopia, esprime una concezione della natura umana, della politica e della storia che vuole testimoniare l’urgenza della moderazione e della responsabilità nell’esercizio del potere, oltre che la necessità del controllo morale della dimensione politica all’interno di un mondo imperfetto. A più di quattro decadi di distanza dalla sua morte, il pensiero di Niebuhr risulta ancora attuale, proprio perché egli mostra e promuove uno sguardo critico sulla realtà politica in grado di offrire un utile contributo alla comprensione delle trasformazioni e all’analisi delle dinamiche internazionali del sistema globale contemporaneo.

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