Marcello Sèstito

Fata Morgana o la città riflessa

Cartaceo
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Morgana è l’istantaneo riassunto di ciò che avvenne nello Stretto di Messina. Coagulo storico, riproduce in una immagine riflessa il tempo del luogo e gli avvenimenti che lo definirono: Città di mezzo, sospesa, “edificata

Morgana è l’istantaneo riassunto di ciò che avvenne nello Stretto di Messina. Coagulo storico, riproduce in una immagine riflessa il tempo del luogo e gli avvenimenti che lo definirono: Città di mezzo, sospesa, “edificata di raggi”, costruita di luci, distinta nelle ombre, immateriale, inabissata e riemersa.
C’è da chiedersi come mai nel corso degli anni non si sia riusciti a fotografarla…o forse lei sfugge alla macchina da presa che ridurrebbe la portata visionaria delle sue particelle edilizie disperse tra cielo e mare.
Ma l’acqua è soprattutto specchio e come tale si comporta. La Fata Morgana nelle sue triplici manifestazioni: aerea, multipla o d’iride fregiata, mai sarebbe stata visibile se l’acqua non avesse deciso, in condizioni d’assoluta calma, di rispecchiarne il volto.
Morgana si divide, e non solo nelle sue molteplici facce, nate dalla deflagrazione della luce in particelle o pulviscoli, tra la mitologia e la scienza; il suo volto appare ora fortemente deciso dall’andamento dei raggi, ora dalla penna dello scrittore che scava la sua fisionomia. La scienza ci fornisce le spiegazioni tangibili del fenomeno spogliandolo dalle valenze mitiche che come incrostazioni marine si sono sommate nel tempo alla sua figura. Conoscere il fenomeno nel suo reale effetto non vuol dire averne sondato le sue possibilità espressive; crediamo che scienza e mito finiranno col convivere per lungo tempo nello stretto canale di Sicilia e che Morgana la fata continuerà a fare capolino tra le nubi e i raggi pronta ad apparizioni fugaci al limite dell’inesistente. Perchè Morgana è città invisibile-visibile, ologramma ante litteram, città multipla e, malgrado le multiformi sfaccettature che ha assunto nei secoli, passando dalla saga arturiana agli effetti catottrici, dalla mitologia di Merlino alle stampe del Fortuyn, essa è soprattutto pretesto. Le sue molteplici apparizioni, tutte citta comprese nel miracolo ottico che reinterpreta Reggio, Messina e l’intera conurbazione dello stretto, sono la migliore manifestazione dello stato tumultuoso, evanescente, e antiurbano della metropoli attuale. È come se entro queste immagini ologrammatiche scorgessimo i destini della città per parti, la dislocazione dei centri, ma soprattutto scorgiamo l’impossibilità di ricondurla ad un disegno unitario.
Fata Morgana anticipazione del virtuale è soprattutto città fantastica e desiderabile che si riscatta, nel terreno dell’utopia, le mutilazioni della città attuale.

collana: Le Strenne, 2011, pp 236
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isbn: 9788849827583