Dalla scuola all’università
Orientamento in ingresso e dispositivo di ammissione
a cura di Giuseppe Bertagna e Ermanno Puricelli
Cartaceo
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Il tema del passaggio degli studenti dalla scuola secondaria superiore all’università, con la questione connessa delle modalità, delle procedure e degli strumenti mediante cui le Università sono chiamate a presidiare questo delicato momento, non
Il tema del passaggio degli studenti dalla scuola secondaria superiore all’università, con la questione connessa delle modalità, delle procedure e degli strumenti mediante cui le Università sono chiamate a presidiare questo delicato momento, non sembrano, fin qui, avere sollecitato particolarmente l’attenzione e la curiosità dei ricercatori. Basterebbe, a questo proposito, scorrere la scarsa e datata letteratura disponibile sull’argomento. Eppure, sia a livello europeo, basti pensare alla strategia di Lisbona o al processo di Bologna, sia a livello nazionale, il riferimento in questo caso è, in particolare, al D.M 270/2004 o al D.lvo 21/2008, l’orientamento e il tutorato vengono spesso considerati e presentati come leve strategiche fondamentali per fronteggiare, se non risolvere, alcuni tra i diversi problemi in cui si dibatte l’Università: abbassamento dei livelli di preparazione degli studenti, abbandoni precoci, irregolarità dei percorsi, ecc.
Per questo, la ricerca presentata in questo volume, commissionata dal MIUR e realizzata dal Centro per la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento dell’Università di Bergamo (CQIA) su un campione di 29 università italiane, può essere vista come un primo passo verso il superamento di questa lacuna.Ciò che si è voluto fare, in effetti, è stato tracciare un primo bilancio relativo all’istituzione dei servizi di ateneo per il coordinamento delle attività di orientamento, dei servizi di tutorato per gli studenti e, in particolare, del dispositivo di ammissione ai corsi di laurea di cui all’art. 6, co.1, del D.M. 270/2004. Le domande a cui si è cercato rispondere nel corso del lavoro sono state queste: fino a che punto gli Atenei hanno assunto questi adempimenti? Solo per forma o anche per sostanza? Ma poi è possibile sperare in una loro attuazione qualitativamente affidabile con le scelte istituzionali e ordinamentali assunte negli ultimi decenni in tema di istruzione secondaria e di istruzione superiore?