Antonio Di Stefano

Una micro-teoria del potere

Pierre Bourdieu tra etnografia, cultura e relazionalità

Cartaceo
11,40 12,00

Questo libro focalizza la sua riflessione su una fase determinante nella produzione di Bourdieu, tra la “discesa etnografica” nell’inferno sociale dell’Algeria colonizzata – ancora in attesa di liberazione – e l’immersione nel verticismo istituzionalizzato

Questo libro focalizza la sua riflessione su una fase determinante nella produzione di Bourdieu, tra la “discesa etnografica” nell’inferno sociale dell’Algeria colonizzata – ancora in attesa di liberazione – e l’immersione nel verticismo istituzionalizzato della società francese. In questo periodo (1955-1975) emergono tre posture intellettuali e di metodo (etnografico, culturale, relazionale), che consentono a Bourdieu di sviluppare in modo innovativo una micro-teoria del potere sociale. Lo studioso francese disvela i meccanismi di naturalizzazione del potere, pensando il mondo piuttosto che essere pensato da esso, smontando e comprendendo i suoi meccanismi, e riappropriandosene intellettualmente e materialmente.