Amleto de Silva

Una banda di scemi

«Perdersi in provincia è facile come distogliere lo sguardo, Amleto de Silva connette gli smarriti e li salva dal peggio in un solo bicchiere» Marco Ciriello

La provincia, per chi rimane, concede solo due modi

«Perdersi in provincia è facile come distogliere lo sguardo, Amleto de Silva connette gli smarriti e li salva dal peggio in un solo bicchiere» Marco Ciriello

La provincia, per chi rimane, concede solo due modi di evadere: il racconto e il bere. Ovvero il rito dell’aperitivo, esteso ormai a tutte le ore dell’intera giornata. Non conta più cosa si beve, e nemmeno quel che si dice: l’importante è tentare la fuga sorseggiando, bevendo, tracannando e straparlando. Si perde la disciplina nella ricerca della speranza. Accade anche che in una città di provincia, al deflagrare di una vera guerra, quella tra Russia e Ucraina, due distinte fazioni di ubriaconi sommano risentimenti personali e amori finiti male al livore provocato da opposte partigianerie, fino a scatenare una faida più ridicola che pericolosa. Si sfaldano matrimoni, vanno a scatafascio carriere, fino a degenerare in un balletto da vaudeville, una battaglia combattuta da alcolizzati dove l’unica posta in palio è il grottesco. Amleto de Silva, con affilata ironia, riesce a tenere insieme la provincia italiana che si crede in un talk show mentre aspetta di entrare in un reality e quel poco di umanità che resta agli italiani che vivono di lato. De Silva, come Pietro Germi, lavora sull’ipocrisia che si nasconde nella geografia lontana: dietro i bicchieri, nella bugia come salvezza, nell’invettiva verso gli altri come cura dei propri dolori. E il risultato è un romanzo corale dove le ondate di consenso corrispondono alle alzate di gomito, con rispettive cadute, aggiunte di rimpianti e shakerate di sogni.

18,05 19,00
12,34 12,99
Pulisci
collana: Velvet, bic: F, 2024, pp 270, Italiano
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isbn: 9788849879810