Francesco Samà

Torre San Giorgio

Un presidio di difesa nel Mediterraneo. A Fuscaldo

Cartaceo
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“Nel corso dei secoli XVI-XVIII il Mediterraneo fu scenario di una devastazione che sconvolse le coscienze, mettendo in ginocchio intere popolazioni, costrette a subire ogni sorta di sopraffazione, schiavitù, ruberie, miseria e fame.
Protagonista

“Nel corso dei secoli XVI-XVIII il Mediterraneo fu scenario di una devastazione che sconvolse le coscienze, mettendo in ginocchio intere popolazioni, costrette a subire ogni sorta di sopraffazione, schiavitù, ruberie, miseria e fame.
Protagonista di questa immane tragedia l’onda devastante delle incursioni turche e barbaresche, che per oltre tre secoli terrorizzarono le popolazioni rivierasche, provocando lo spopolamento di interi centri abitati, alcuni dei quali furono addirittura abbandonati.
La guerra per il predominio sul Mediterraneo vide contrapposte le due maggiori potenze dell’epoca, l’impero ottomano e quello spagnolo, in un confronto non solo militare ma anche religioso.
In tale contesto, l’Italia meridionale si rivelava un’area difficile da difendere, a causa della sua stessa conformazione orografica, completamente aperta sul mare e dunque particolarmente esposta alle aggressioni.
Tutto ciò determinò l’impellente necessità di verificare l’efficienza delle torri e dei castelli eretti lungo le coste nei secoli precedenti da normanni, svevi, angioini ed aragonesi, per preparare la difesa contro gli assalti della flotta turca, al fine di proteggere sia gli abitati costieri sia il commercio marittimo. Persino un canto popolare tramanda il terrore suscitato dall’avvistamento dei navigli turchi: “All’armi! All’armi! La campana sona. Li turchi su’ calati alla marina!”.
La grandiosa opera di protezione del territorio iniziò grazie all’impegno del viceré D. Pedro de Toledo, che si preoccupò di riparare, consolidare e, ove necessario, costruire ex novo una serie di fortificazioni nelle città più importanti, innanzitutto a Napoli, poi a Reggio Calabria, Brindisi, Otranto, e diversi altri centri, nonché di costruire torri lungo tutto il perimetro costiero.
Anche a Fuscaldo, per difendere il feudo, gli Spinelli edificarono una torre, denominata San Giorgio, con funzioni di difesa e di avvistamento, per allertare la popolazione in caso di pericolo. Essa costituiva l’anello di congiunzione fra le torri di Paola, Guardia e Pantano, territori feudali appartenenti alla famiglia Spinelli.
La corposa documentazione rinvenuta, basata essenzialmente sulle fonti presenti negli Archivi di Stato di Napoli e Cosenza, consente di ricostruire tutte le vicende che caratterizzarono la storia della torre, coprendo un arco temporale che va dal 1571 fino al 1858, quando, dopo avere svolto un ruolo importante di difesa, allarme e rifugio durante il lungo periodo delle incursioni turchesche, cessò, al pari delle altre torri sparse lungo le coste calabresi, il suo ruolo di vigile sentinella, passando definitivamente in mano ai privati.

collana: -, bic: HBJ, 2010, pp 196

isbn: 9788888948652