Vito Teti

Terra inquieta

Nuova edizione

Prefazione di Sonia Serazzi

Un diagramma di linee che disegnano un paesaggio eterogeneo, instabile, irrequieto: tutto l’opposto dell’immobilismo piatto, senza tempo e senza rimedio con cui pensiamo il Sud e la Calabria. Vito Teti con questo suo libro

Un diagramma di linee che disegnano un paesaggio eterogeneo, instabile, irrequieto: tutto l’opposto dell’immobilismo piatto, senza tempo e senza rimedio con cui pensiamo il Sud e la Calabria. Vito Teti con questo suo libro ci porta dentro una narrazione del Mezzogiorno che si fa problematica, critica, si diffrange e trova tutte le sfumature di una vicenda impossibile da ridurre a una trama unica. L’inquietudine di cui parla il titolo è il sentimento dei luoghi complessi, in cui una cosa si dà insieme al suo contrario, in cui tutto è vero e falso a un tempo. Così il tempo ciclico del mondo contadino ritorna sempre uguale nei riti e nelle feste co-esiste e si co-definisce con il tempo lineare dei viaggi, dei commerci, degli scambi intellettuali e artistici. Così la catastrofe del terremoto e dello spopolamento diventano le linee di fuga paradossali verso la modernità e il futuro. La fuga è l’altro volto del radicamento, il restare, una scelta-necessità inseparabile dalle migrazioni: entrambi devono fare i conti con differenti esperienze di “spaesamenti”, che spingono alla ricerca di nuovo senso dei luoghi e a nuove norme di abitare il paese e il Mondo. Terra Inquieta è un capitolo fondamentale dell’indagine antropologica di Teti, sul proprio mondo di riferimento, di cui fanno parte il suo San Nicola da Crissa, scelto come metonimia per comprendere le comunità del Mezzogiorno e delle aree interne mediterranee, e il suo paese canadese aldilà dell’Oceano, la Toronto in cui la comunità sannicolese si è trasferita in massa a partire dagli anni ’50. Un libro e un autore che non smettono di viaggiare, di andare e tornare, dal paese al mondo, e tra un paese e l’altro. E ci insegnano la mobilità e l’inquietudine come strategia di comprensione e gestione del presente.

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Pulisci

Indice

Scrivere un sussulto di Sonia Serazzi 

Nota alla seconda edizione
Un libro inquieto 

Introduzione 
Vita sotterranea di un manoscritto 
Tutto si muove 
Linee, continuità, mutamento: struttura del libro 
Il romanzo dell’emigrazione 
Fuoriposto: inquietudine e inclusione 
Quante Calabrie 
Lontana per chi? Lontana da cosa? 
Ultime note per il lettore 
Ringraziamenti 

La linea ondulata: sussulti, scivolamenti, abbandoni 
Geoantropologia di una terra mobile

Erranti per calamità 
Un geografia di abbandoni e rifondazioni 
Terremoti e l’inizio della modernità 
Calabria desolata. Sui luoghi del terremoto del 1905 
     Il paese della desolazione e delle rovine 
     Catastofi ed etnicizzazione della melanconia 
     Terremoto, religiosità popolare e nascita di nuovi culti 
     Terremoti e questione meridionale 
     Interventi legislativi e manifestazioni di solidarietà 
     La terra di bellezze e rovine diventa terra di emigranti 
     Ferruzzano 
     Il terremoto, tra memoria e retorica 
     La grande incompiuta: mobilità e precarietà 

La linea curva: percorsi, pellegrinaggi, cicli eterni 
L’erranza mitica del mondo contadino

Situazioni di viaggio nella società contadina 
Viaggio mitico e viaggio storico 
Cristo, i forestieri e i santi mobili 
Viaggi rituali e vicari dei morti 
     Errabondi e mendicanti 
     «Strinari», mascherati e congregati 
Viaggi religiosi, vie dei canti e pellegrinaggi 
     Polsi 
     Madonna del Pollino 
     Riace 
     Maria SS. del Pettoruto 
Le trasformazioni dei pellegrinaggi e delle feste 
Una religiosità inquieta: i riti della Settimana Santa 
     Sepolcri, vare, «pigghiate» e giudaiche 
     I «vattienti» di Nocera Terinese 
     «Affruntate» 
     Filogaso 
     Oppido Mamertina: inchini 
Spadola, Brognaturo, Simbario 
Le due processioni di San Nicola da Crissa 
Gioiosa Ionica: il ballo di «Santu Roccu» 
Reggio Calabria: il quadro della Madonna in processione 
Tra paese e campagna: il lavoro nello spazio noto 
Fuori dallo spazio noto: il viaggio di lavoro 

La linea retta: utopie, fughe, nostalgie 
La terra mobilissima dell’emigrazione

Rompere il cerchio: Melissa e il viaggio per la terra 
Quasi per magia 
Utopie alimentari e liberazione 
Cuccagna e la fuga in montagna 
Due forme di fuga e di lotta: brigantaggio ed emigrazione 
Un mondo fuori di sé 
«All’America Grande»: gli emigrati, i morti, i rimasti 
Sdoppiamenti e raddoppiamenti 
Utopia e cambiamento: «Mannaja Cristoforo Colombo» 
Sulle navi dei folli 
Nostalgia e appaesamento 
Il cibo e l’invenzione della nostalgia 
Lettere e fotografie 
Il paese dipinto a memoria 
Le donne sole degli «americani» e la trasformazione della famiglia tradizionale 
La bottega di Porzia Papandrea 
Gli «americani» in paese: cambiamenti e innovazione 
Corso Cristoforo Colombo e il contadino di Lagonegro 
Melusina: il ritratto di una civiltà esplosa 
Alvaro e Roth: analogie e differenze tra paese e «shtetl» 
Si va e si viene: la seconda fase dell’emigrazione 
Fine di un mondo 

La linea spezzata: ritorni, nuovi arrivi, partenze 
L’approdo?

Esterno Canada: Midland 
     Flashback: pellegrinaggio a Midland 
     Dieci anni dopo 
     La festa del SS. Crocefisso a San Nicola: la dispersione e la dilatazione dei luoghi 
Il paese lungo 
     Il paese e il presepe: culle vuote e mobilità 
I paesi, tra locale e globale 
La festa del ritorno nei paesi abbandonati 
Tra i ruderi: feste, invenzioni e identità 
Polsi, oggi 
     Antichi e nuovi comportamenti devozionali 
     La veglia e la processione 
     Ritorno nel 2007 
     A margine, 2009 
Custodire rovine, costruire macerie 
     Samo: Giovambattista Bonfà, emigrato 
     Motticella: chiusura per ’ndrangheta 
     Cleto 
         Libera nos a Petra Malo
L’uso del classico in Calabria e la denominazione Cleto
L’erosione dell’antico mondo
Ritorno a Cleto?
Quale recupero?
Lo stato delle cose: marzo 2015
     Cavallerizzo 
          Il rantolo del Drago
          Restare uniti
          Retoriche della ricostruzione e problemi della conservazione
          New town
          Dieci anni dopo
          Prove di rinascita
     Camini, camini. La festa di San Nicola, la prima domenica di maggio 
          Veronica e Vanessa
          Micelotti Stella
          Silvio Tavernese
          Un anno dopo
          Vanessa e Camini oggi
     Caulonia 
          La memoria della rivolta
          Angelo Frammartino, morto per la pace
          Come grani del rosario: le frazioni di Cosimo
     Cosenza, il Crati e i fiumi dell’identità 
     Pasquale Rossi: l’inquietudine e la conciliazione degli opposti 
     La persuasione e la retorica 
     «Svacantati»: il vuoto dei paesi dell’interno 
     Feste e processioni a mare 
         Nicotera 
         Taureana 
     Troppo pieno: la sacralizzazione dei non luoghi sulla costa 
     Post-emigrazione e innovazione 
         Ancora si parte 
         «Non chiamateci da Scilla». Il terzo luogo di Denise 
     Badolato, Riace, Rosarno: Wim Wenders nella Calabria inquieta 
     «Ma intanto nessuno perde». L’umanità di Sandro Onofri 
     Me ne andrò domani 
     Riguardare i luoghi, prendersi cura 
     Tre giorni, una vita 
         Sull’altipiano con Nicolina 
         Andiamo o dormiamo? 
         Il nuovo e l’antico 
         Vincenzo 
         Altre umanità 
         Davanti a tutti i portoni 
         A volte mi pare

Bibliografia
     Testi citati e riferimenti 
     Bibliografia dell’autore 

Indice dei nomi

Rassegna

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