Seneca e Faust
Dialoghi sulla morale tra origini e decadenza
“È come se al tuo tempo si sia creata un’inversa proporzione tra un avanzamento esteriore enorme e una maturazione interiore piccolissima”.
Andrea Carandini, esploratore della terra e dello spirito umano, ci guida in un viaggio
“È come se al tuo tempo si sia creata un’inversa proporzione tra un avanzamento esteriore enorme e una maturazione interiore piccolissima”.
Andrea Carandini, esploratore della terra e dello spirito umano, ci guida in un viaggio filosofico tra passato e futuro, scavando nei significati profondi della morale. In un dialogo immaginario tra Seneca, saggio dell’antichità, e Faust, simbolo della modernità, l’autore traccia un’archeologia e una futurologia della coscienza morale. Seneca introduce Faust alla saggezza del mondo antico, mentre Faust apre a Seneca le scoperte della modernità, dall’inconscio freudiano alla natura del rossore, l’unica espressione che distingue l’uomo dai primati. Ma nel mondo contemporaneo, il desiderio narcisistico e il culto dell’arbitrio hanno oscurato il senso morale, alimentando un’infelicità profonda persino nelle società più avanzate. Carandini riflette sulla necessità di bilanciare vizi e virtù, acceleratori e freni che guidano l’esistenza umana. Con lucidità, denuncia il crollo della cultura umanistica e invita a riscoprire una saggezza antica e universale, capace di sostenere una nuova speranza per l’uomo del XXI secolo. Un’opera intensa, che sfida il lettore a guardare oltre il moralismo per ritrovare la strada della responsabilità e della consapevolezza.
Indice
Parte prima
Seneca e Faust, dialoghi I-XVI
Dialogo I. La consolazione a Marcia
Dialogo II. L’ira
Dialogo III. La fermezza del saggio
Dialogo IV. La consolazione alla madre Elvia
Dialogo V. La consolazione a Polibio
Dialogo VI. La brevità della vita
Dialogo VII. La zucchificazione in cielo del divo Claudio
Dialogo VIII. La clemenza
Dialogo IX. La vita felice
Dialogo X. I messaggi con Paolo di Tarso
Dialogo XI. La tranquillità dell’animo
Dialogo XII. La vita ritirata
Dialogo XIII. La provvidenza
Dialogo XIV. I benefici
Dialogo XV. Le ricerche sulla natura
Dialogo XVI. Le lettere a Lucilio
Parte seconda
Faust e Seneca, dialoghi XVII-XXVI
Dialogo XVII. Mondo statico e mondo in evoluzione
Dialogo XVIII. Pensiero e parola, logica e analogia
Dialogo XIX. L’inconscio, in generale
Dialogo XX. L’inconscio, secondo Freud e Matte Blanco
Dialogo XXI. Gli affetti, secondo Spinoza e Damasio
Dialogo XXII. Le emozioni in uomini e primati, secondo de Waal
Dialogo XXIII. L’inconscio di Lacan, secondo Recalcati
Dialogo XXIV. L’inconscio o il tutto e la ragione o le parti, secondo Proust, i Veda e Leopardi
Dialogo XXV. Il “Super-Io” di Freud
Dialogo XXVI. La morale e la tecnica, secondo Galimberti e Ferraris
Parte terza
L’archeologo nel retroscena
Seneca e Faust
Progresso amorale
Seneca dopo Nerone
Un Faust del 2000
Epoche a contrasto
Inappagati
Una giornata e il “Bum, bum, bum”
Il vuoto dell’animo
La grandezza dell’animo
Aiutare Dio
Non a meno di Gesù e della morale
Il dolore
Perché soli e infelici?
L’amore cristiano e moderno
Dagli dèi ed eroi all’uomo moderno
Il tutto in Dioniso
Forti nel particolare e deboli nel tutto
Il Faust di Goethe
Il primo superuomo
Doktor Faustus
Regno dignitoso e oltretomba
Nostalgia
Sviluppo
Capi del filo in cortocircuito
Sforzo dell’autore
Bibliografia
Ringraziamenti