Giuseppe Mazzini

Nel segno della democrazia

Lettere inedite agli amici di Scozia e d'Inghilterra

a cura di Massimo Sciscioli

Cartaceo
18,05 19,00

Frutto di ricerche condotte in Inghilterra e in Scozia, questo volume presenta oltre 100 lettere inedite di Giuseppe Mazzini indirizzate tra il 1842 e il 1871 a John Forster, a John Mc Adam, ad

Frutto di ricerche condotte in Inghilterra e in Scozia, questo volume presenta oltre 100 lettere inedite di Giuseppe Mazzini indirizzate tra il 1842 e il 1871 a John Forster, a John Mc Adam, ad Aspasia Lega Fletcher, a Linda White Villari e a Thomas Ireland. Viene inoltre pubblicato il messaggio inviato in Scozia per l’inaugurazione del monumento all’eroe popolare scozzese William Wallace. Si tratta di documenti che testimoniano l’ampiezza dei rapporti tessuti dall’Esule con ampi settori della politica e della cultura britannica e la sua capacità di percepire ogni movimento della politica internazionale che potesse risultare favorevole all’unità nazionale italiana alla quale egli guardava come ad un primo passo in direzione di un sistema di equità sociale e verso l’unione dei popoli dell’Europa. Questo gli permise di contribuire alla modifica di un aspetto tutt’altro che marginale della politica estera britannica tradizionalmente fondata sull’amicizia con l’Austria e di comprendere tempestivamente che la crescente rivalità tra la Gran Bretagna e la Francia poteva offrire sbocchi positivi al difficile processo unitario italiano.Frutto di ricerche condotte in Inghilterra e in Scozia, questo volume presenta oltre 100 lettere inedite di Giuseppe Mazzini indirizzate tra il 1842 e il 1871 a John Forster, a John Mc Adam, ad Aspasia Lega Fletcher, a Linda White Villari e a Thomas Ireland. Viene inoltre pubblicato il messaggio inviato in Scozia per l’inaugurazione del monumento all’eroe popolare scozzese William Wallace. Si tratta di documenti che testimoniano l’ampiezza dei rapporti tessuti dall’Esule con ampi settori della politica e della cultura britannica e la sua capacità di percepire ogni movimento della politica internazionale che potesse risultare favorevole all’unità nazionale italiana alla quale egli guardava come ad un primo passo in direzione di un sistema di equità sociale e verso l’unione dei popoli dell’Europa. Questo gli permise di contribuire alla modifica di un aspetto tutt’altro che marginale della politica estera britannica tradizionalmente fondata sull’amicizia con l’Austria e di comprendere tempestivamente che la crescente rivalità tra la Gran Bretagna e la Francia poteva offrire sbocchi positivi al difficile processo unitario italiano.

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