Carmelo Formica

Le mie radici ancorate tra le rocce di una «siticulosa» Puglia

Cartaceo
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L’autore ripercorre gli episodi più significativi della sua vita, quelli che hanno segnato il suo carattere e influenzato le sue scelte professionali, a partire dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando aveva appena sei

L’autore ripercorre gli episodi più significativi della sua vita, quelli che hanno segnato il suo carattere e influenzato le sue scelte professionali, a partire dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando aveva appena sei anni. Il racconto si muove tra autobiografia e memorialistica, ma più che protagonista, l’autore si pone come osservatore attento degli eventi e del contesto ambientale, politico ed economico della società in cui vive. La sua narrazione non si sofferma sulla dimensione personale, vissuta tra il Salento, sua terra d’origine, Napoli e Catania, dove ha svolto la carriera accademica, ma utilizza l’esperienza individuale come punto di partenza per un’analisi più ampia sul Mezzogiorno. Ne descrive le difficoltà, ancora segnate da retaggi feudali, e le conseguenze di scelte industriali errate, che hanno compromesso le potenzialità turistiche delle coste e contribuito alla desertificazione delle aree interne dell’Appennino.

Indice

Introduzione
1. Le origini della mia famiglia e lo scoppio della guerra
1. Il ruolo della vite nelle vicende della mia famiglia
2. I pergolati attorno alle nostre case: incubatori di socialità
3. Le piante madri nello sviluppo della viticoltura pugliese
4. La guerra e gli attendamenti militari sotto i pergolati
5. Le ristrettezze del cibo e l’arte di arrangiarsi
6. I fichi secchi come integratori alimentari ad alto contenuto energetico
7. Le proteste e gli scioperi del pane: la rivolta di Monteleone
8. I bombardamenti sui porti di Brindisi e Taranto e sugli aeroporti militari di tutto il Salento
9. Il vigneto, la gramigna e gli “zappatori alla russa”

2. Fine della guerra e faticoso avvio verso la normalità 
1. L’armistizio e l’inizio di una nuova guerra tra ex alleati
2. Il racconto della vita di campo tra gli uliveti di Mesagne
3. L’insediamento delle forze alleate nei punti strategici del Salento
4. Liberazione-occupazione delle forze anglosassoni
5. Guerra di liberazione e stragi naziste
6. Un viaggio in Umbria, nella terra tipica della mezzadria
7. Anche coloni e mezzadri erano come servi della gleba

3. Presa di coscienza della vita politica e sociale
1. L’educazione scolastica e il “confino” sotto il regime fascista
2. La reazione di un angloamericano a una mia involontaria provocazione
3. Un’ispezione, occasionale, che mi procurò molta paura
4. Il Salento e i campi di transito degli ebrei scampati allo sterminio nazista
5. La Piazza del Sedile: da mercato dei braccianti ad arena politica
6. Scelte politiche spesso fatte per “partito preso”
7. Una visita in Basilicata, regno del latifondo più crudo

4. Da Mesagne a Napoli e il ritorno nella terra degli avi 
1. La scelta della Facoltà universitaria
2. La vita nella residenza universitaria Collegio Miranda
3. La scelta della tesi di laurea e l’insegnamento universitario: caso o provvidenza?
4. Il ritorno nella terra degli avi e il lungo soggiorno alla base dell’Etna
5. I viaggi tra Catania e Palermo e la scoperta della Sicilia interna
6. Il rimpianto per bellezze e risorse violentate da un’industrializzazione scriteriata
7. I ricordi indimenticabili dell’Etna
8. Peculiarità del paesaggio antropizzato dell’Etna

5. Il ritorno a Napoli nell’università Federico II
1. Un convegno sull’Etna: presagio del ritorno a Napoli
2. Un ambiente accademico del tutto cambiato rispetto a quello lasciato
3. Una forte delusione: la triste fine del Collegio Miranda
4. I cambiamenti degli ordinamenti universitari vissuti con distacco

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