AA.VV.

Le forme e la storia ns XIII, 2020, 1

Cartaceo
14,25 15,00

Attilio Scuderi
Quattro passi nella paura: breve viaggio in una passione italiana

La paura è un personaggio della nostra letteratura. Da Dante a Machiavelli, da Leopardi a Sciascia, il saggio propone un

Attilio Scuderi
Quattro passi nella paura: breve viaggio in una passione italiana

La paura è un personaggio della nostra letteratura. Da Dante a Machiavelli, da Leopardi a Sciascia, il saggio propone un percorso dentro un’emozione tanto scomoda quanto necessaria.

Fear is analyzed as a Character of Italian Literature: from Dante’s Inferno to Machiavelli’s The Prince, form Leopardi’s Pensieri to Sciascia’s Detective Novels, the article presents four steps into an “Italian Passion”.

Nicolò Mineo
Riscatto del peccato originale e nuovo «dirubamento»

La nuova realtà della Chiesa di Cristo risana la ferita del peccato originale. Il contatto e il legame della Chiesa col ramo dell’albero del bene e del male lo fa rifiorire. Cioè l’uomo ha avuto la possibilità di risanare la colpa. Ma le forze del male imporranno una momentanea ricaduta.

The Church of Christ heals the wound of «peccato originale». The contact and the bond of the Church with the branch of the tree of good and evil makes it flourish again. The man had the chance to repair the guilt. But the forces of evil will impose a relapse.

Bruno Pinchard
Autour d’un lévrier noir. Dante ou l’Apocalypse contenue

L’autore confronta alcune tesi di fondo relative al Veltro dantesco con i lavori di Carl Schmitt sull’imperium come «cat-echon», quel potere che trattiene il mistero di iniquità annunciatore della fine dei tempi. Si propone di mo strare il potere di innovazione della figura di Beatrice, che si situa tra l’Astrea di Virgilio e la vergine Maria.

The author discusses the Carl Schmitt’s thesis about the cath-echon, this mysterious power which gives time before the time of Apocalypsis. He shows that Dante can be interpreted in his way, but with the peculiar innovation of Beatrice, between Virgil’s Astrea and Maria’s virginity.

Mario Pagano
Latino e volgare siciliano in un codice miscellaneo di testi di veterinaria: ms Parigi, BNF, lat. 7018*

In funzione del periodico aggiornamento del Corpus ARTESIA (Archivio Testuale del Siciliano Antico, http://artesia.ovi.cnr.it), base documentaria del Vocabolario del siciliano medievale (VSM) on line, viene preso in esame il ms. Paris, Bibliothéque Nationale de France, lat. 7018, miscellaneo (XIV/XV secolo), appartenuto alla Biblioteca napoletana dei re d’Aragona. Il ms., che ha conservato una copia del trattato di Lorenzo Rusio, Liber marescalciae equorum (XIV sec.), è di grande interesse, perché è corredato, ai margini e ai piè di pagina di numerose carte, da ricette, note e appunti in volgare siciliano, di mano seriore rispetto al Liber, che commentano e approfondiscono gli argomenti trattati nei singoli capitoli del testo in latino. Seguono al trattato di mascalcia di Rusio diverse ricette sulle malattie del cavallo e sulla loro cura; qui se ne pubblicano due, inedite, per la cura della rogna.

According to Corpus ARTESIA’s (Archivio Testuale del Siciliano Antico, http://artesia.ovi.cnr.it) periodic updates, a documentary base for Vocabolario del Siciliano Medievale on-line (VSM), this paper examines the ms. Paris, Biblioth.que Nationale de France, lat. 7018, ms. miscellaneus, (XVth/XVIth c.), that belonged to Neapolitan library of the kings of Aragon. The manuscript includes Lorenzo Rusio’s, Liber marescalciae equorum; it is of a great interest, because it is accompanied, on the margins and at the footers of numerous pages, by notes and recipes in Sicilian vernacular (XVth c.), that comment and investigate the topics of Rusio’s Latin treatise; some recipes relating to horse diseases and their treatment follow; here are published two on the cure of the mange.

Giovanna Alfonzetti
“Questioni di galateo ovvero” … titoli e sottotitoli

In questo articolo, parte di un progetto pi. ampio sull’analisi testuale e paratestuale dei galatei, si analizzano i titoli e i sottotitoli, adoperando come punto di partenza la classificazione di Genette. L’analisi . condotta su un ampio corpus di testi, appartenenti a diversi periodi storici: dal Galateo di Della Casa del 1558, agli odierni dizionari di buone maniere. Vengono individuate alcune differenze diacroniche nei titoli che riflettono le trasformazioni dei galatei nelle diverse epoche storiche, che a loro volta rispecchiano i profondi cambiamenti culturali e ideologici della società cui appartengono. Si nota allo stesso tempo la quasi ininterrotta presenza nei titoli del termine galateo, dovuta agli echi connotativi e al prestigio della tradizione culturale dell’archetipo, cui gli autori di galatei mostrano di voler ancora oggi appartenere.

This paper, which is part of a wider research project on the textual and paratextual analysis of Italian books of manners, examines titles and subtitles using Genette’s classification. e analysis has been carried out on a wide corpus of from Della Casa’s Galateo (1558) to today’s books of manners. Some major diachronic differences in titles are pinpointed, reflecting the transformations that this genre underwent over time, which in turn mirror the deep cultural and ideological changes of the society they refer to. It is argued that the almost uninterrupted occurrence of the term galateo in titles is due to the connotative echoes and to the prestige of the cultural tradition of the archetype, to which it appears that the authors of books of manners still wish to belong.

Flavio Gregori
«In a nutshell». La miniaturizzazione dell’epica e la poesia eroicomica inglese dell’età neoclassica

Questo articolo si occupa della miniaturizzazione della poesia epica nell’Inghilterra del primo Settecento. Nella versione inglese della querelle des anciens et des modernes, la riduzione dell’epica divenne oggetto della satira dei poeti filo-antichi, tra cui Jonathan Swift e Alexander Pope, in quanto esemplare della dissoluzione della poesia epica da parte dei tempi moderni. L’espressione “Omero in un guscio” indicava l’assenza di stile e contenuto epico, come dimostrano alcune composizioni parodistiche che prendevano di mira l’epica antica. Tuttavia l’epica in miniatura era un genere letterario con una tradizione di tutto rispetto, dagli Alessandrini a Catullo e Ovidio fino, nella letteratura inglese, a Shakespeare, Spenser e Milton. Inoltre quest’epica ridotta costituiva la base formale per una nuova versione dell’epica, il poemetto eroicomico, che serviva a contemperare il desiderio di comporre in modi epici con il sospetto nei confronti della barbarie dei tempi raffigurati nella poesia epica antica. L’articolo dunque prende in esame il conflitto fra i cosiddetti paradigmi anti-omerici dell’et. neoclassica inglese e la riverenza nei confronti del genere epico, tra la ricerca di una letteratura pi. realistica e l’adesione alle regole, e la risoluzione temporanea di questo conflitto nella miniaturizzazione dell’epica nel poemetto eroicomico. Analizza il poemetto Il ricciolo rapito di Pope come esemplare della miniaturizzazione eroicomica.

This articles discusses the issue of the miniaturization of epic poetry in the English Neoclassical age. In the English version of the querelle des anciens et des modernes, the reduction of the epic was riduculed by some satiric writers, such as Jonathan Swift and Alexander Pope, as a demonstration of the decline of modern taste. The expression “Homer in a nutshell” became tantamount to the absence of a true epic style and content, as is witnessed by some parodies of the ancient epic having the phrase .in a nutshell. in their titles. However, the “little epic” was a reputable literary genre with a long-standing tradition, from the Hellenistic poets to Ovid and Catullus, and then to Shakespeare, Spenser, and Milton, in England. Moreover, it became the basis for a modern version of epic poetry, the mock-heroic poem, which tried to accommodate the desire to write epic poetry with the distrust of the genre that some critics believed to be barbarian. The article considers the conflict between the so-called anti-Homeric paradigms of the neoclassical age and the age’s reverence for the epic form, between its request for realism and its adherence to literary rules, and its precarious resolution in the belittlement of the epic form in the mock-heroic poetry. It contains a reading of Pope’s The Rape of the Lock as speciment of the mock-epic poetry in miniature.

Antonio Sciacovelli
Viaggiatori ungheresi nell’Italia dell’Ottocento

La storia delle relazioni politiche, diplomatiche, economiche, culturali italo-ungheresi, affonda i suoi inizi nel periodo medievale, addirittura ai primi tempi dell’arrivo delle trib. magiare nel Bacino Carpatodanubiano (fine del IX secolo), seguendo una traccia continua e ricca di contatti, per i secoli a venire. L’Ottocento, sia per le migliori condizioni di viaggio, che per una serie di circostanze politiche e culturali che implicitamente “uniscono” Ungheresi ed Italiani, è stato in questo senso un secolo di intense relazioni, e pertanto privilegiato dalla ricerca storica, anche se in genere gli studiosi hanno preferito avvicinarsi a singoli aspetti, soprattutto a quello politico e militare (le guerre di indipendenza) e a quello relativo all’evoluzione di una tradizione nazionale nelle arti figurative. In questo scritto si presentano le considerazioni di numerosi “viaggiatori” ungheresi che, nel corso dell’Ottocento, per vari motivi, con diverse finalità, in differenti periodi e per durate dissimili, furono in Italia e lasciarono dei loro viaggi e soggiorni importanti testimonianze scritte, sulla base delle quali si intende presentare l’immagine dell’Italia che in quel modo si formò.

The history of Italian-Hungarian political, diplomatic, economic, cultural relations has its beginnings in the Middle Ages, even in the early days of the arrival of the Magyar tribes in the Carpathian-Danubian Basin, following a continuous and rich track of contacts, for centuries to come. The nineteenth century, both for the best travel conditions and for the changing political and cultural circumstances that implicitly “unite” Hungarians and Italians, has been in this sense a century of intense relationships. For this reason is a century privileged by historical research, even if in general, scholars have preferred to approach individual aspects, especially the political and military (the wars of independence) and that relating to the evolution of a national tradition in the figurative arts. This paper presents the considerations of Hungarian “travelers” who, during the nineteenth century, for various reasons, with different purposes, in different periods and for different periods, were in Italy and left written testimonies of their travels and stays.

Annafrancesca Naccarato
Traduire une écriture de l’hybride. La Curée d’Émile Zola en italien

In La Curée, the second novel of the Rougon-Macquart cycle, Zola describes France under Napoleon III, and in particular the Imperial high society of Paris. He evokes an age dominated by an atmosphere of cowardice and spiritual extenuation, immersed in the void and the ennui, completely dedicated to easy enrichment and to the search for immediate pleasure. His writing outlines the image of a world where everything is scrambled and ambiguous, and where one can no longer distinguish reality from appearances, private life from public life, male from female, the being from things. This essay examines the way in which two Italian translations – the former by Giovanna Bargioni, the latter by Maria Bellonci – reproduce the scriptural processes that contribute to develop the themes of androgyny and hermaphroditism and to achieve the metamorphosis of the being and things. On one hand, the analysis is focused on the effects that linguistic constraints produce, with reference  to the normal gap between source language and target language. On the other hand, it is centred on the differences that the translators’ choices create. The aim is to show that the critical study of translations may turn into an essential hermeneutical tool capable of casting a new light on the source text and supporting the grasping of deep and hidden meanings, which only a reflection upon the operation of .linguistic chemistry. that underlies the practice of translation is able to reveal.

Marina Paino
Il poeta e la sirena operaia. Per una lettura di Una visita in fabbrica di Vittorio Sereni

Lo studio punta l’attenzione sul poemetto Una visita in fabbrica (1961), contributo lirico isolato e controverso di Sereni al dibattito su letteratura e industria. La lettura del componimento viene condotta alla luce della diretta esperienza lavorativa del poeta alla Pirelli, dei pronunciamenti d’autore su questa sua laboriosa e a lungo meditata prova in versi, e guidata da un approccio al testo di tipo concordanziale che permette di rintracciare i profondi legami lessicali di questo ‘esperimento’ operaio con il resto della produzione sereniana. L’analisi evidenzia altresì l’affiorare, tra le righe della lirica, di un metadiscorso sul ruolo della poesia, reso evidente dalla presenza di echi leopardiani e danteschi all’interno del componimento.

The article focuses on the narrative poem “Una visita in fabbrica” (“A Factory Visit” 1961), an isolated and controversial contribution by Sereni to the debate on literature and industry. The reading of this poem conducted here is informed by the poet’s direct experience of work for Pirelli, his statements on this painstaking and much meditated upon exercise in poetry, and is guided by a concordance-type approach to the text that allows us to trace the profound lexical ties of this working-class ‘experiment’ with the rest of Sereni’s production. The analysis also highlights the emergence, between the lines of the poem, of a metadiscourse on the role of poetry, made evident through the presence of echoes of Leopardi and Dante within the composition.

Dmitry Novokhatskiy
Non è ancora tardi: Il trauma post-sovietico e la “correzione economica” della storia nella letteratura russa di massa

Negli ultimi anni la letteratura russa si . servita della storia ipotetica per diagnosticare e superare il trauma post-sovietico. Nello specifico la letteratura di massa sfrutta il motivo della correzione di una storia “sbagliata”: un cronoviaggiatore torna in URSS e ne previene il crollo. Sull’esempio della pentalogia di P. Dmitriev, Non è ancora tardi vengono analizzati i tratti distintivi della “correzione economica della storia”, nella quale la Russia conserva il suo status di superpotenza, grazie alle riforme economiche e all’introduzione di nuove tecnologie. Non è ancora tardi e, pi. in generale, la storia economica ipotetica sono strettamente correlate all’interpretazione “popolare” della storia recente e alle strategie dell’establishment russo odierno.

Recently Russian literature has used alternate history to diagnose and overcome the post-Soviet trauma. Mass literature, in particular, uses the motive of a “wrong” history correction: a time-traveller goes back to USSR and prevents its collapse. On the sample of P. Dmitriev’s pentalogy It’s not too late the article analyzes typical features of economic correction of history, where the superpower status of Russia is preserved due to economic reforms and introduction of new technologies. It’s not too late and economic alternate history in general show close links to the “popular” interpretation of the recent history as well as to the strategies of the modern-day power in Russia.

Giuliana Russo
Latin and the English grammars 1500-1850: a peculiar story of language contact

The present study aims at investigating the complex dynamics of language contact between Latin and English grammar writing in the early and late modern period. Indeed Latin affected the process of English grammar writing in many different ways. What is more, the nature of this relationship has been changing through time as Latin has, periodically, assumed different characteristics and roles which have shaped the very periodisation of the discipline: individuating a specific role Latin has had at a given time actually corresponds to determining a specific phase of English grammar writing. A chronological system of periodisation, thus appear insufficient and more complex factors related to contact dynamics come into play.

Il presente studio intende indagare le complesse dinamiche di contatto tra il Latino e le grammatiche inglesi scritte e/o pubblicate tra il XVI e il XVIII secolo. Il latino ha, infatti avuto un ruolo determinante nella storia della grammaticografia inglese. La natura di tale relazione è cambiata nel tempo dando luogo di volta in volta a esiti differenti e contribuendo altresì alla periodizzazione della disciplina: individuare tali dinamiche equivale dunque a determinare una specifica epoca linguistica e grammaticografica, laddove il dato cronologico si rileva insufficiente in tale classificazione.

Antonio Gurrieri
Le discours touristique en Sicile

Les guides touristiques sont considérés comme des textes qui donnent au lecteur une image précise de la destination promue. Ce sont en effet de véritables « invitations au voyage » selon la définition de Kerbrat-Orecchioni. Il s’agit d’un genre textuel hybride qui s’apparente aux discours promotionnels. Notre propos sera d’analyser tout d’abord le discours touristique autour de la Sicile en creusant les donn.es euphoriques et les aspects dysphoriques mis en avant par les guides du corpus. Nous illuminerons ensuite quelques phénomènes de stéréotypie discursive. Finalement, notre objectif sera de bien comprendre, dans une perspective synchronique, l’image de la Sicile qui se d.gage des guides contemporains français.

Le guide turistiche sono considerate come dei testi che forniscono al lettore un’immagine precisa della destinazione promossa. Sono infatti dei veri e propri « inviti al viaggio » secondo la definizione di Kerbrat Orecchioni. Si tratta di un genere testuale ibrido affine ai discorsi promozionali.

Il nostro intento saràdi analizzare innanzitutto il discorso turistico riguardo la Sicilia approfondendo gli aspetti euforici e gli aspetti disforici presenti nelle guide del nostro corpus. Faremo luce in seguito su alcuni fenomeni di stereotipia discorsiva. In definitiva, il nostro obiettivo sarà di capire bene, in una prospettiva sincronica, l’immagine della Sicilia che viene fuori dalle guide contemporanee francesi.

Simone Casini
Issues of Creativity: An International Framework for Educational Linguistics

Il contributo si pone l’obiettivo di inquadrare alcune questioni contemporanee per l’italiano all’estero da una prospettiva Nordamericana, prendendo in esame in particolare la dimensione educativa. Sulla base dei principi formali della Educational Linguistics, si propone una lettura dei concetti ACTFL di performance e proficiency alla luce dei modelli educativi e semiotici internazionali anche di stampo italiano. La riflessione mette in luce paradigmi centrali per l’insegnamento delle lingue straniere in contesti formali, tra i quali rientra la dimensione grammaticale, la cui valenza (talvolta non prescrittiva) è considerata attraverso i quadri concettuali della creatività semiotica.

The contribution aims to frame some contemporary issues for Italian abroad from a North American perspective, looking particularly at the educational dimension. Based on the principles of Educational Linguistics, it is proposed to read the ACTFL concepts of performance and proficiency, considering the international educational and semiotic models also of the Italian type. The reflection highlights central paradigms for the teaching of foreign languages in formal contexts, including the grammatical dimension, the value of which (sometimes non-prescriptive) is considered through the conceptual frameworks of semiotic creativity.

collana: Riviste, bic: H, 2020, pp 260
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isbn: 9788849864045