Edoardo Nannetti

L’altro Ulisse

Seguire Odisseo e scoprire Penelope. Una lettura junghiana dell’Odissea

Cartaceo
18,05 19,00

Ulisse, dopo la distruzione di Troia per mezzo della sua astuzia, entra in una crisi profonda che lo allontanerà sempre di più dall’immagine di eroe ‘distruttore di rocche’. Il suo perdersi sulla via

Ulisse, dopo la distruzione di Troia per mezzo della sua astuzia, entra in una crisi profonda che lo allontanerà sempre di più dall’immagine di eroe ‘distruttore di rocche’. Il suo perdersi sulla via del ritorno è l’espressione di un viaggio interiore. Ulisse, dall’incontro con la sua ‘ombra’ rappresentata da Polifemo, inizia il suo vagare sul ‘mare colore del vino’: quell’inconscio da cui emergeranno le sfide evolutive rappresentate dalle vicissitudini e dagli incontri narrati dallo stesso Ulisse alla corte dei Feaci che, finalmente, lo riporteranno alla sua isola. E dove andrà Ulisse, dopo essere tornato a Itaca, nel nuovo viaggio pronosticato da Tiresia? Dunque il suo percorso interiore non si ferma col ritorno in patria? Il volume attraversa tutto il poema omerico interpretato come processo di individuazione, nel senso junghiano, del protagonista. Ma si intersecano anche i percorsi di Telemaco e della sua ‘iniziazione maschile’ e soprattutto di Penelope, che ha intrapreso anch’essa il suo viaggio interiore su una particolarissima ‘zattera’. Scrive Padre Alessandro Barban nella sua prefazione: “Si seguono le avventure di Ulisse, ma in realtà si è presi nella lettura e poi personalmente e direttamente coinvolti dai significati junghiani che si formano da quei racconti. Leggi cosa vive e affronta Ulisse, ma alla fine leggi anche la tua esistenza. Non vorrei esagerare, ma è come fare una terapia. Alla fine della lettura di questo libro si è diversi, trasformati, più individuati nella propria anima”.

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collana: Le nottole di Minerva, bic: HP, 2022, pp 254, Italiano


isbn: 9788849872521