L’ultimo franchismo

tra repressione e premesse della transizione (1968-75)

a cura di Alfonso Botti e Massimiliano Guderzo

Cartaceo
22,80 24,00

L’ultimo franchismo è un tempo. Delimita alcuni anni, descrive una fase del regime, indica lo stadio terminale della dittatura. Assieme alle varianti“franchismo tardivo” o“tardo franchismo” s’impiega in simmetrica analogia con quel“primo franchismo” che, più

L’ultimo franchismo è un tempo. Delimita alcuni anni, descrive una fase del regime, indica lo stadio terminale della dittatura. Assieme alle varianti“franchismo tardivo” o“tardo franchismo” s’impiega in simmetrica analogia con quel“primo franchismo” che, più studiato, designa gli anni che vanno dalla guerra civile alla fine del secondo conflitto mondiale. Anni di massima chiusura e nel complesso omogenei, quelli, seppure segnati dalla discontinuità in politica estera da collocarsi tra il 1942 e il 1943, quando vennero a logorarsi le prospettive fascisteggianti e tendenzialmente totalitarie dell’ancor giovane dittatura spagnola. Anni contraddittori, completamente diversi e assai meno studiati (per ovvie ragioni) quelli al centro del presente volume: anch’essi lacerati da una cesura ma, questa volta, sul piano interno (la morte di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973, in seguito all’attentato dell’eta), attraversati dagli interrogativi sul futuro del regime, caratterizzati dalla presenza anche di un’opposizione moderata e, per questo motivo, tollerata, contraddistinti da ipotesi di cauta liberalizzazione, dall’arroccamento dei settori risolutamente contrari a ogni apertura e cambiamento, mentre sui movimenti sociali e politici dell’opposizione antifranchista più decisa o radicale si abbatteva come una scure la repressione. Su questi anni gettano nuova luce i contributi raccolti nel volume.