Amedeo Toraldo

L’arte della seta a Catanzaro tra il Mezzogiorno e l’Europa nel Sei e Settecento

Prefazione di Guido Pescosolido

Cartaceo
18,05 19,00

Lo studio sull’arte della seta a Catanzaro viene sviluppato secondo direttrici di ricerca poco esplorate: la vita della corporazione e l’analisi economica. L’originalità dell’indagine è legata al rinvenimento di fonti documentarie di estremo interesse,

Lo studio sull’arte della seta a Catanzaro viene sviluppato secondo direttrici di ricerca poco esplorate: la vita della corporazione e l’analisi economica. L’originalità dell’indagine è legata al rinvenimento di fonti documentarie di estremo interesse, tra le quali lo Statuto dell’Arte della seta del 1718 – edito nel volume – e la documentazione sulle esportazioni di tessuti serici fuori della Calabria nel ’600. Per la prima volta si dispone di dati quantitativi e seriali sulla commercializzazione e la produzione dei «drappi di Catanzaro», che si rivelano un importante contributo alla storia economica del Regno di Napoli, evidenziando come la seconda metà del ’600 non segna la fine delle manifatture seriche regnicole. Ancora nel primo ’700, alcuni dati mostrerebbero periodi di espansione delle tessiture catanzaresi. Con la geografia dei mercati, infra ed extra Regnum, la ricerca restituisce un’inaspettata “galleria” di illustri consumatori, segno della posizione di rilievo occupata da Catanzaro nella rete manifatturiera della penisola. Nuove conoscenze riguardano forme di produzione, tecnologia, “campionario” dei drappi, mondo del lavoro, dal quale emergono, nominativamente, filatori, tintori, tessitori ma anche la folla “anonima” di altri lavoratori della seta, testimoni di una cultura di lavoro che è stata, lungo diversi secoli, motivo di forte identità della città di Catanzaro.

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collana: Saggi, bic: HBT, 2015, pp 320
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isbn: 9788849844979