Rita Salis

Il commento di pseudo-Alessandro al libro Λ della Metafisica di Aristotele

Cartaceo
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La tradizione commentaristica antica sul libro Λ della Metafisica di Aristotele è formata dal commentario di Alessandro di Afrodisia, pervenutoci soltanto in parte sotto forma di frammenti contenuti nel Gran com mentario di Averroè

La tradizione commentaristica antica sul libro Λ della Metafisica di Aristotele è formata dal commentario di Alessandro di Afrodisia, pervenutoci soltanto in parte sotto forma di frammenti contenuti nel Gran com mentario di Averroè allo stesso libro, dalla parafrasi di Temistio, di cui conserviamo la versione ebraica e latina, e dal commento di pseudo-Alessandro, al quale si attribuisce la parte del commentario alla Metafisica giuntoci sotto il nome di Alessandro comprendente i libri E-N. L’eccezionalità del commento di pseudo-Alessandro al libro Λ è rappresentata dal fatto che soltanto per questo libro è possibile fare un confronto con le parti corrispondenti del commento di Alessandro. Attraverso l’analisi del rapporto fra il commento di pseudo-Alessandro e i commentari precedenti emerge che, pur seguendo l’interpretazione tradizionale che legge il libro in chiave teologica, pseudo-Alessandro introduce importanti novità che rovesciano le posizioni dei predecessori. Attenendosi infatti alla tradizione bizantina, l’esegeta utilizza le opere di Alessandro sostituendo la dottrina dell’imitazione del motore immobile da parte del cielo con un’interpretazione nuova, e nel commento a Λ 8 egli si serve del commentario di Simplicio al De caelo rielaborandone il testo. Il recente riscoperto interesse per i commentatori antichi di Aristotele trova nel commento di pseudo-Alessandro al libro Λ un’ulteriore giustificazione e un incentivo per ogni futura ricerca in questo campo.