Diari 1/1956-1960
Tra giornalismo e impegno politico
a cura di Gianni La Bella
Cartaceo
€26,60 €28,00
Ettore Bernabei, giornalista e produttore televisivo (Firenze 1921 – Monte Argentario 2016). Dopo aver diretto prima il Giornale del Mattino (1951-1956) e poi Il Popolo (1956-1960) è approdato alla Rai, di cui è
Ettore Bernabei, giornalista e produttore televisivo (Firenze 1921 – Monte Argentario 2016). Dopo aver diretto prima il Giornale del Mattino (1951-1956) e poi Il Popolo (1956-1960) è approdato alla Rai, di cui è stato Direttore Generale dal 1960 al 1974, per passare all’Italstat dal 1974 al 1991, per assumere, infine, la presidenza della società di produzione televisiva Lux Vide, di cui è stato anche fondatore. Il suo nome è strettamente legato, nell’opinione pubblica e nella memoria collettiva, allo sviluppo della televisione, intesa innanzitutto come servizio pubblico. Ma Bernabei è stato anche una personalità chiave della politica italiana degli anni Cinquanta, una figura cerniera della Democrazia Cristiana, il più fedele interprete del pensiero e dell’azione di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani. Indubbiamente un protagonista dell’Italia della seconda metà del Novecento. Questo volume, primo di una serie, raccoglie i Diari che vanno dal 1956 al 1960, i quali ci offrono un sorprendente affresco della politica italiana e internazionale di quegli anni e un inedito profilo, sotto alcuni aspetti, privato, di molti dei suoi protagonisti.
Rassegna
- Corriere dell'Irpinia 2023.09.23
Lo scaffale
di Redazione - La Repubblica 2023.07.29
Con Bernabei dietro le quinte della Dc
di Stefano Folli - La Stampa 2023.06.19
Le ombre della Dc viste da un fedelissimo i diari spietati di Ettore Bernabei
di Marco Follini - Toscana-Notizie.it 2023.06.16
Diari di un’Italia che cambia. Giani: Bernabei protagonista del novecento
di Marcello Ferreri - Toscana-Notizie.it 2023.06.14
Il giornalista che ha cambiato l’informazione italiana. I diari di Bernabei a Palazzo Sacrati
di Redazione - Dissipatio.it 2023.02.26
L’eminenza bianca
di Fabio Pizzino