Francesca Rizzo

Da Gentile a Jaja

Cartaceo
14,25 15,00

Nonostante le ricerche che da un quindicennio ormai si rivolgono numerose a Gentile, molti problemi rimangono ancora aperti. Essi non sono – o non sono soltanto – quelli inerenti la sua scelta politica e

Nonostante le ricerche che da un quindicennio ormai si rivolgono numerose a Gentile, molti problemi rimangono ancora aperti. Essi non sono – o non sono soltanto – quelli inerenti la sua scelta politica e la sua complessa personalità di personaggio “pubblico”; ma, in una prospettiva di indagine di storia della filosofia, quelli inerenti il suo pensiero nelle diverse stagioni della sua ricerca. C’è il problema della sua formazione, indagata ancora oggi con l’esclusivo intento di individuare i germi del suo attualismo. C’è quello della stagione storiografica del suo pensiero, che pur precedendo l’elaborazione dell’attualismo, è stata valutata a partire dalla identificazione attualistica di storia, storiografia e filosofia. C’è quello di “decostruire” l’immagine che Gentile diede di sé, presentandosi come sempre – o da sempre – attualista. Le ricerche svolte nel presente volume sono un contributo alla discussione di questi problemi, nel tentativo di “raccontare” un altro Gentile: non l’attualista, ma l’allievo di D’Ancona e di Jaja: il giovane studioso, insomma, che contestualmente all’esercizio del suo lavoro di storico e nel vivo di un dibattito di straordinario spessore, visse un’esperienza storiografica di eccezionale intensità, anche per essere stato alla “scuola” di maestri, le cui lezioni, tanto diverse, diventarono in lui complementari.