Frédéric Bastiat

Ciò che si vede, ciò che non si vede

e altri scritti

a cura di Nicola Iannello

Prefazione di Gérard Bramoullé

Cartaceo
14,25 15,00

Assenti per lungo tempo dai cataloghi dopo aver goduto di un successo senza eguali nel corso del xix secolo, le opere di Frédéric Bastiat stanno riguadagnando attenzione in Francia come in Italia. Diverso il

Assenti per lungo tempo dai cataloghi dopo aver goduto di un successo senza eguali nel corso del xix secolo, le opere di Frédéric Bastiat stanno riguadagnando attenzione in Francia come in Italia. Diverso il caso degli Stati Uniti, dove la massiccia diffusione degli scritti economici del pensatore francese è stato uno degli aspetti più caratteristici della rinascita della tradizione liberale.
L’antologia curata da Nicola Iannello per la collana“I classici della libertà” della Fondazione De Ponti raccoglie nove pamphlets e prende il titolo , Ciò che si vede e ciò che non si vede , da uno dei più graffianti. Ingiustamente ritenuto“superficiale” a causa del suo stile brillante, Bastiat è invece teorico di spessore, come ricorda Gérard Bramoullé nel saggio introduttivo: l’impianto del suo pensiero ha infatti solide basi logiche, che reggono una teoria razionale dell’azione umana. Ciò consente al pensatore francese di prendere efficacemente di mira tutti gli argomenti dei nemici del mercato e della libertà economica: dal socialismo al protezionismo, dalla spesa pubblica alle politiche di sostegno dell’occupazione.
Lucido e lungimirante, Bastiat ha saputo smontare i più comuni errori concettuali caratteristici dell’economia mainstream contemporanea ancor prima che essi venissero formulati. Il volume è completato dalla Notizia biografica scritta da Roger de Fontenay.

Rassegna

Vedi tutte le recensioni >

Condividi