Fabio Vecchi

Cinque studi sull’umanesimo giuridico di Luigi Bogliolo

Con una biografia e una raccolta bibliografica completa

Prefazione di Mario Tedeschi

Cartaceo
17,10 18,00

Il vigoroso impianto antropologico tomista è ancora in grado di ribattere, nella temperie post-moderna, al conflitto tra trascendente e immanente e di provvedere l’homo viator, giurista, storico, scienziato galileiano, di una bussola d’orientamento? L’umanesimo

Il vigoroso impianto antropologico tomista è ancora in grado di ribattere, nella temperie post-moderna, al conflitto tra trascendente e immanente e di provvedere l’homo viator, giurista, storico, scienziato galileiano, di una bussola d’orientamento? L’umanesimo cristiano è una formula integrale e riassume l’essenza dell’impostazione ontologico-tomista. In questa interezza metafisica si compie la “verità” della condizione umana quand’anche il legislatore, al cospetto di stringenti questioni etiche, sia interpellato a riesaminarne i confini. Il rinvio al diritto naturale si declina nelle sue molteplici implicazioni: il rapporto fede-ragione; la condizione di libertà; l’umanesimo cristiano; l’ermeneutica della verità testuale. Un’indagine giuridica sul pensiero filosofico tomista è condizione eccellente per abbozzare una risposta al grande tema e trova sostegno nella ricostruzione biografica e intellettuale di un suo interprete del Novecento, Luigi Bogliolo, per dirci che la verità dell’uomo, lungi da transitorie ed effimere fenomenologie, risiede in forma radicale, assoluta e attualissima, nella sua ontologica realtà.