Affermare la verità è una necessità politica

Scritti di Antonio Santucci

a cura di Diego Giannone

Cartaceo
21,85 23,00

«Il massimo studioso dei testi gramsciani sul piano filologico e il maggior interprete di Gramsci»: con queste parole lo storico Eric J. Hobsbawm ricordava Antonio Santucci a pochi giorni dalla sua prematura scomparsa. E

«Il massimo studioso dei testi gramsciani sul piano filologico e il maggior interprete di Gramsci»: con queste parole lo storico Eric J. Hobsbawm ricordava Antonio Santucci a pochi giorni dalla sua prematura scomparsa. E non vi è dubbio che il nome di Santucci resti indissolubilmente legato a quello del comunista sardo, il cui itinerario politico e umano costituisce il riferimento costante del suo percorso scientifico e intellettuale. Non poteva, dunque, che essere Gramsci il punto di partenza di questa raccolta di scritti giornalistici. Di Gramsci Santucci ricostruisce la vicenda politica e umana, afferma la classicità comunista, sostiene con solida argomentazione un’interpretazione filologicamente rigorosa, polemizzando aspramente con chi, a destra come a sinistra, continua a farne un uso scientificamente disinvolto e politicamente interessato. Gli scritti attraversano circa un trentennio di storia politica e culturale italiana. Dalle polemiche con Montanelli alla descrizione dell’Italia di Craxi e Berlusconi, dall’inadeguatezza della nuova sinistra all’analisi critica della globalizzazione: articoli solo all’apparenza disparati, tenuti assieme dall’inconfondibile stile di Santucci, mix riuscitissimo di rigore metodologico e levità della scrittura, sottile sarcasmo e puntigliosa erudizione.