Antonio Aprelino

Stanislao Lista

La scultura verista al castello di Corigliano Calabro

Prefazione di Isabella Valente

Cartaceo
19,00 20,00

Il saggio di Antonio Aprelino ci accompagna alla riscoperta dell’arte verista di Stanislao Lista, “un pittore diventato scultore”, offrendoci l’occasione di guardare alla sua v asta produzione artistica e alle sue capacità di educatore

Il saggio di Antonio Aprelino ci accompagna alla riscoperta dell’arte verista di Stanislao Lista, “un pittore diventato scultore”, offrendoci l’occasione di guardare alla sua v asta produzione artistica e alle sue capacità di educatore secondo un punto di vista inconsueto e rivelato della sua profonda religiosità che “…nello stato celibe si era sposato alla pura arte cristiana”. Se a Napoli la pittura romantica e simbolista italiana trova in Domenico Morelli uno dei suoi massimi interpreti nel panorama artistico europeo del XIX secolo, altrettanto possiamo affermare per la scultura verista del maestro Lista che, proprio per il suo indiscusso magistero, risulta essere in quella realtà, civile e culturale, una figura centrale e non subordinabile ad altro artista. Tutta la sua vita e tutto il suo lavoro di scultore sarà governato da un auto ammonimento, semplice e sincero, quello di fare un’arte “figlia della verità e dell’amore” giacché “La verità dunque è il principio immediato dell’Arte, e la Verità ne è l’immediato fine”. Presto diventa il regista indiscusso della scultura verista che tanto viene ammirata a Napoli ma altrettanto criticata per aver introdotto nell’arte, a discapito della bellezza classica, l’idea del “brutto”. Il suo amore per l’arte e l’insegnamento gli fanno occupare un posto speciale nella Storia dell’Arte poiché, avvalendosi del solo “mestiere” e della sua spiccata “sensibilità” avvia all’arte tanti giovani talentuosi. Furono suoi allievi i migliori pittori e scultori dell’epoca e tra questi: Vincenzo Gemito, Antonio Mancini, Vincenzo e Francesco Jerace, Achille d’Orsi, Giovan Battista Amendola, Salvatore Postiglione Ettore Ximenes, Costantino Barbella, Giuseppe Casciaro e tanti, tanti altri. Ed è proprio la grandezza di alcuni suoi allievi, Gemito su tutti, che finiranno per oscurarne la sua fama, tanto che verrà ricordato soprattutto per essere stato loro maestro. Ma in verità, non parlando dell’arte e del pensiero di Stanislao Lista si omette e mortifica la grande stagione realista che da Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie, si diffuse in Italia e in Europa. Ma l’indagine di Aprelino, nel focalizzarsi sul percorso verista del maestro , ci presenta altre sue poco conosciute ma interessantissime opere, due sculture in terracotta, l’Ospitalità e l’Abbondanza, commissionate nel 1872 dal barone Luigi Compagna per la sua residenza, il Castello di Corigliano in Calabria. Dopo il Domenico Morelli. Salve Regina! (2009) ed Il Trionfo della Fede. Gli affreschi di Girolamo Varni nel castello di Corigliano Calabro (2017) questo scritto costituisce un ulteriore e significativo contributo per comprendere la grande bellezza del ciclo artistico e decorativo ottocentesco che la famiglia Compagna ordina, per la sua dimora, ai più grandi architetti, artisti e decoratori del suo tempo.

Indice

Presentazioni

L\’artista e il suo tempo
     Premessa
     Stanislao Lista e la scultura verista

La morte di Stanislao Lista

Un giorno, per intercessione di un altro artefice

Gli esordi e lo status di scultore

Le sculture veriste
     L\’Ospitalità
     L\’Abbondanza

La corrispondenza tra l\’artista ed il barone Compagna

Apparati
     Le lettere di Stanislao Lista
     Note Bibliografiche

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collana: Varia, bic: A, 2023, pp 112, Italiano
,
isbn: 9788849876765