Sergio Paronetto e il formarsi della costituzione economica italiana

a cura di Stafano Baietti e Giovanni Farese

Cartaceo
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Consigliere ascoltato e amico di Alcide De Gasperi e di Giovanni Battista Montini (il futuro papa Paolo VI); ghost-writer di Pio XII in materia economica e sociale; allievo prediletto di Donato Menichella; inseparabile di

Consigliere ascoltato e amico di Alcide De Gasperi e di Giovanni Battista Montini (il futuro papa Paolo VI); ghost-writer di Pio XII in materia economica e sociale; allievo prediletto di Donato Menichella; inseparabile di Ezio Vanoni e di Pasquale Saraceno; riferimento del giovane Guido Carli all’IRI; ispiratore di numerosi futuri componenti dell’assemblea costituente: Sergio Paronetto (1911-1945), economista e manager IRI, è uno dei protagonisti nel processo di modernizzazione nella continuità che getta un ponte tra la ricostruzione industriale degli anni Trenta e la ricostruzione del Paese negli anni Quaranta. Da lui originano i suggerimenti più penetranti per misure quali il mantenimento della legge bancaria del 1936; la conservazione dell’IRI e del sistema dell’azionariato di Stato, che avrebbe trovato pochi anni dopo l’espansione auspicata con l’ENI di Boldrini e Mattei; la programmazione economica, che ha il suo punto più alto nello Schema Vanoni; la genesi del Piano per il Mezzogiorno; la concezione redistributiva del sistema tributario, condivisa con Ezio Vanoni; il sistema di welfare totale; la definizione di un ruolo per i corpi sociali intermedi, in particolare i sindacati, condivisa con l’amico Giulio Pastore; la messa in valore nel dopoguerra dei tanti piani giacenti nei cassetti degli enti fondati da Alberto Beneduce; la costituzione economica italiana attraverso la partecipazione attiva a documenti che a essa sono propedeutici, quali le Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi e il Codice di Camaldoli. Mettendo al centro i fatti, le teorie, le istituzioni e gli uomini che gravitano attorno alla figura di Paronetto (Alberto Asquini, Enrico Cuccia, Alfredo De Gregorio, Francesco Giordani, Guido Gonella, Giovanni Gronchi, Raffaele Mattioli, oltre a quelli già citati), gli studiosi hanno voluto gettare un fascio di luce sul trentennio 1933-1963, la “stagione della politica economica”, in cui prende forma la via italiana allo sviluppo.