Regioni, cosa non sappiamo

Serve più autonomia, più coesione o più efficienza?

a cura di Paola Caporossi

Prefazione di Nicola De Michelis

È tornato centrale nel dibattito pubblico il regionalismo differenziato: una questione cruciale per gli esiti che potrà produrre sulla coesione politica, sociale ed economica di un Paese nel quale il dualismo territoriale Nord/Sud non

È tornato centrale nel dibattito pubblico il regionalismo differenziato: una questione cruciale per gli esiti che potrà produrre sulla coesione politica, sociale ed economica di un Paese nel quale il dualismo territoriale Nord/Sud non è mai stato superato. La questione merita, per questo, molta cautela: occorre prestare attenzione, da un lato, a non demonizzare quel diritto alle diversità che il riconoscimento costituzionale delle autonomie comporta e, dall’altro, a non sottovalutare i rischi di disgregazione sociale che un percorso non governato verso l’autonomia differenziata potrebbe implicare. Prima di avviare quel percorso, pertanto, sarebbe ragionevole preoccuparsi di conoscere la macchina amministrativa che dovrà affrontarlo. L’Italia non è nuova all’avvio improvvisato e approssimativo di processi di cambiamento che, pur sostenibili sulla carta, non risultano tali in termini di praticabilità istituzionale e organizzativa. Serve ora – prima dell’approvazione di una maggiore autonomia, e non dopo – la radiografia comparata delle Regioni italiane, non tanto in termini di politiche intraprese, quanto di buon funzionamento della macchina amministrativa e della sua sostenibilità ESG, misurati in termini di capacità di bilancio, di governance, di gestione del personale, di qualità dei servizi erogati, di integrità degli appalti, di impatto ambientale. Questo libro offre esattamente quella radiografia: analizza, infatti, in chiave comparata i dati pubblicati dalle Regioni, attraverso l’Indice di Capacità Amministrativa. I risultati dell’analisi confermano, in primis, che il divario tra Nord e Sud non è, purtroppo, un luogo comune. È un divario, innanzitutto, tra Regioni ricche e Regioni povere, prima ancora che tra diverse collocazioni geografiche, ma soprattutto è un divario tra Regioni capaci di amministrare la macchina pubblica e Regioni che lo sono poco, se non molto poco. I dati rilevati raccontano anche che, su quel divario, non sembra incidere in modo decisivo l’autonomia statutaria vigente per alcune Regioni italiane, contrariamente a quanto comunemente si sente affermare. Le Regioni con migliore capacità amministrativa, infatti, non sono quelle a statuto speciale, ma quelle a statuto ordinario e, in primis, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia. Anche tra le Regioni del Sud risulta essere più accountable e performante la Puglia, Regione a statuto ordinario, rispetto alla Sicilia, Regione a statuto speciale.

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Pulisci

Indice

Prefazione di Nicola De Michelis 

1. Regionalismo differenziato e capacità amministrativa

2. Perché un Indice di Capacità Amministrativa

3. Le Regioni

4. I risultati in sintesi
      4.1 I risultati nelle sei macro-aree 

5. Bilancio
    5.1 Autonomia finanziaria 
      5.2 Pressione finanziaria 
      5.3 Capacità di riscossione 
      5.4 Capacità di spesa 
      5.5 Rigidità della spesa 
      5.6. Grado di copertura delle spese correnti 
      5.7 Incidenza di nuovi residui passivi 
      5.8 Incidenza delle spese in conto capitale finanziate tramite mutui e prestiti 
      5.9 Indebitamento 
      5.10 Avanzo-disavanzo sanitario 
      5.11 Gestione dei fondi comunitari 

6. Governance
      6.1 E-government 
      6.2 Digitalizzazione 
      6.3 Raggiungimento degli obiettivi 
      6.4 Smart Working 
      6.5 Opere pubbliche incompiute 
      6.6 Patrimonio immobiliare pubblico 
             Rendicontazione del patrimonio immobiliare pubblico 
             Gestione del patrimonio immobiliare pubblico 
      6.7 Società partecipate 
      6.8 Misure anticorruzione 

7. Gestione del personale 
      7.1 Spesa per il personale 
      7.2 Personale a tempo indeterminato 
      7.3 Personale a tempo determinato 
      7.4 Età media 
      7.5 Titolo di studio 
      7.6 Giorni di assenza 
      7.7 Formazione 
      7.8 Dirigenti 100
             Dirigenti sul totale dei dipendenti 
             Dirigenti donna sul totale dei dirigenti 
      7.9 Premi ai dirigenti 
            Premi erogati su premi stanziati 
            Differenziazione dei premi 

8. Servizi 
      8.1 Indicatori di efficienza 
            Rendicontazione dei procedimenti e servizi 
            Monitoraggio dei tempi medi dei procedimenti/servizi 
      8.2 Servizi socio-sanitari 
             Posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali 
             Assistenza domiciliare integrata 
             Emigrazione ospedaliera 
             Strutture sanitarie private accreditate 
             Spesa farmaceutica territoriale 
      8.3 Copertura della rete fissa di accesso ultraveloce a internet 
      8.4 Coinvolgimento dei cittadini 
      8.5 Registro degli accessi civici generalizzati 

9. Appalti 
      9.1 Ricorrenza di imprese aggiudicatarie negli affidamenti diretti 
      9.2 Affidamenti diretti 
             Numero degli affidamenti diretti sul numero totale degli appalti 
             Importo degli affidamenti diretti sull’importo totale degli appalti 
      9.3 Tempestività dei pagamenti 
      9.4 Ammontare dei debiti commerciali 
      9.5 Numero di imprese creditrici 
      9.6 Smaltimento dei debiti commerciali 

10. Ambiente 
      10.1 Qualità dell’aria 
      10.2 Consumo di suolo 
      10.3 Siti contaminati 
      10.4 Conferimento dei rifiuti urbani in discarica 
      10.5 Impermeabilizzazione del suolo 
      10.6 Popolazione esposta al rischio di alluvioni e frane 
               Rischio alluvioni 
               Rischio frane 
      10.7 Energia elettrica da fonti rinnovabili 

11. Cosa imparare dai dati 

Appendice
Nota metodologica 
      Fonti 
      Indicatori 
      Scheda su autonomia differenziata 

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