L’Occidente sull’Atlantico

a cura di Maurizio Ricciardi

Prefazione di Tiziano Bonazzi

Cartaceo
11,40 12,00

Se tra Otto e Novecento comincia a costruirsi e a essere delimitato un“campo occidentale”, nei decenni tra le due guerre mondiali, e soprattutto dopo il secondo conflitto, si costituisce quello che vorrebbe essere, e

Se tra Otto e Novecento comincia a costruirsi e a essere delimitato un“campo occidentale”, nei decenni tra le due guerre mondiali, e soprattutto dopo il secondo conflitto, si costituisce quello che vorrebbe essere, e che per molti versi sarà, il primo vero baricentro politico dell’Occidente. Questa ridefinizione dell’Occidente non si limita a“normalizzare” l’eccezione tedesca, o a colmare il ritardo italiano, ma è costretta a ripensare la collocazione globale dell’Occidente, perché è quest’ultimo nel suo complesso che fatica a presentarsi come titolare di un principio d’ordine tendenzialmente universale. Si può avanzare la tesi che a motivare il tentativo di questa istituzionalizzazione dell’Occidente, ovvero della sua determinazione storica come Occidente transatlantico, sia stata la dinamica di due crisi di lungo periodo tra loro strettamente connesse. La prima è quella prodotta dal collasso progressivo dei confini esterni dell’Occidente europeo che, assieme alla sempre più furibonda competizione imperialistica, implica anche l’impossibilità evidente dell’Europa di proporsi come soggetto civilizzatore di“terre” e di“razze”. La seconda dinamica di crisi è data invece dalla crescita costante e sempre più difficilmente controllabile del caos sistemico dovuto allo scontro sociale di classe.
Questo volume, che si inserisce all’interno della ricerca poliennale sull’Occidente del Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia dell’Università di Bologna, prende in esame la produzione dell’Occidente transatlantico attraversando quelle scienze sociali che ne hanno stabilito la grammatica politica e sociale, garantendo non solo la legittimità delle sue innovazioni più eclatanti, ma anche fornendo parole e codici per fare della modernità una tradizione occidentale condivisa. L’indagine di alcune figure intellettuali europee e statunitensi e di alcune vicende storiche offre il quadro, parziale ma significativo, di un“esperimento” che rappresenta comunque uno snodo di primaria importanza anche per comprendere le odierne peripezie del concetto di Occidente.

collana: Storia politica, bic: JPS, 2007, pp 172
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isbn: 9788849816822