Bruno Carapella, Daniela Kutyn

L’Italia come l’Argentina?

Similitudini e contraddizioni di due democrazie malate

Cartaceo
15,20 16,00

In Italia, sovente, viene evocato lo spettro del baratro. In questi casi, spesso, si fa riferimento alla nazione Argentina. Si è soliti usare e abusare dell’Argentina per richiamare una situazione di fallimento sociale, politico

In Italia, sovente, viene evocato lo spettro del baratro. In questi casi, spesso, si fa riferimento alla nazione Argentina. Si è soliti usare e abusare dell’Argentina per richiamare una situazione di fallimento sociale, politico ed economico, di caduta di un mito, di viale del tramonto della società. L’Argentina viene additata in Italia ed in Europa come un luogo sociale dove una serie irripetibile di errori e negligenze della politica hanno prodotto una straordinaria situazione di crisi continua negli ultimi quarant’anni che ha fatto inabissare il Paese nel ranking dei paesi in via di sviluppo La mano italiana ha costruito le fondamenta economiche dell’Argentina e i nostri caratteri hanno forgiato sentimenti e comportamenti, positivi e negativi, al di là dell’oceano e hanno contribuito in modo irreversibile a disegnare il profilo sociale dell’Argentina. Per queste ragioni è assolutamente indubbio che il parallelo fra i due paesi è legittimo ed è, altrettanto ovvio, che il paragone tenda a trasformarsi in paradosso e il paradosso, come è ovvio, si costruisce e si misura sui difetti e non sui pregi. Il libro intende, quindi, restituire una dignità culturale a questo paradosso, di farlo uscire dalla boutade politica per consentire a tutti di leggere e comprendere analogie e differenze che accostano e dividono i due paesi soffermandosi, particolarmente, sulle similitudini. Per cercare di capire come due società vitali, distanti dodicimila chilometri, possano ripetere errori comuni e possano presentare i sintomi comuni di una malattia che indebolisce la democrazia, corrode il tessuto sociale e porta, quasi inevitabilmente, al declino

collana: Varia, bic: JFF, 2012, pp 186
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isbn: 9788849831597