Roberto Ruspanti

Il cielo d’Italia si rispecchiò nelle acque del Danubio

L'Italia vista dai poeti ungheresi

Cartaceo
9,50 10,00

In generale gli scrittori e i poeti ungheresi e l’Italia costituiscono un antico binomio. Se non scrissero dell’Italia, essi vissero spesso dell’Italia, ovvero trassero ispirazione dall’Italia. Nel Novecento l’Italia con le sue città, i

In generale gli scrittori e i poeti ungheresi e l’Italia costituiscono un antico binomio. Se non scrissero dell’Italia, essi vissero spesso dell’Italia, ovvero trassero ispirazione dall’Italia. Nel Novecento l’Italia con le sue città, i suoi paesaggi, la sua arte, il suo passato e la sua cultura ha esercitato come motivo ispiratore in modo ancor più forte e diretto il suo influsso su gran parte dei poeti magiari. La presente antologia offre al lettore una selezione rappresentativa della poesia ungherese del Novecento (con l’eccezione dei poeti ottocenteschi Sándor Petőfi e László Arany) di ispirazione o d’ambientazione italiana. In una specie di tour d’Italie poetico il lettore italiano, ma anche ungherese (uno dei motivi per cui le liriche sono in versione bilingue) potrà ripercorrere un’Italia vista, pensata, sognata e immaginata dai poeti magiari interpretando le sensazioni che l’Italia ha sempre suscitato negli ungheresi siano essi intellettuali o meno. Le liriche presenti in questa antologia sono la testimonianza concreta di un amore e di una passione verso l’Italia non solo da parte dei poeti ma di tutto il popolo ungherese, amore e passione ininterrotti nel tempo e non interrotti neppure dalle cortine politiche. Sebbene dedicata alla poesia lirica, l’antologia si chiude con un breve florilegio di canti patriottici e garibaldini ungheresi entrati a far parte dell’immaginario popolare ungherese e con una necessaria quanto indispensabile appendice comprendente un piccolo collage di brevi ma significativi brani di narrativa ungherese dell’Otto e Novecento dedicati all’Italia, vere e proprie immagini-flash dell’Italia a testimonianza del grande fascino che il nostro paese, la sua cultura e la sua gente hanno esercitato e esercitano tuttora sugli scrittori ungheresi.