Thomas Szasz

Fede nella libertà

Principi libertari e pratiche psichiatriche

Prefazione di Roberto Festa

Cartaceo
22,80 24,00

«La risposta corretta alla vergogna della schiavitù psichiatriche è la sua abolizione, non la riforma»

In questo libro provocatorio e implacabile, Thomas Szasz mette sotto accusa la psichiatria per la sua sistematica violazione della libertà

«La risposta corretta alla vergogna della schiavitù psichiatriche è la sua abolizione, non la riforma»

In questo libro provocatorio e implacabile, Thomas Szasz mette sotto accusa la psichiatria per la sua sistematica violazione della libertà individuale e solleva interrogativi radicali sulle sue pratiche. Il ricovero coatto è una forma di ingiusta detenzione o può essere giustificato come atto terapeutico? La somministrazione forzata di farmaci costituisce un’aggressione o un intervento medico necessario? E il suicidio: è un diritto personale o solo il sintomo di un presunto “disturbo mentale”? Con rigore logico e una ferma ispirazione libertaria, Szasz demolisce uno a uno i presupposti della psichiatria coercitiva, mettendo in discussione il potere istituzionale che essa esercita sugli individui.

Indice

Prefazione all’edizione italiana di Roberto Festa
Prefazione
Introduzione Libertà dalla psichiatria

Parte prima. I principi: perché il libertarismo e la psichiatria sono incompatibili
1. Responsabilità. Il fondamento morale della libertà
2. Il credo libertario e l’ideologia della psichiatria
3. Economia e psichiatria: scientismi gemelli
4. Economocrazia e farmacrazia : sistemi gemelli di controllo sociale

Parte seconda. Profili: dove sbagliano alcuni famosi libertari
A. I libertari civili
5. John Stuart Mill
6. Bertrand Russell
7. La National Civil Liberties Union

B. Libertari oggettivisti
8. Ayn Rand
9. Nathaniel Branden

C. Libertari
10. Ludwig von Mises
11. Friedrich von Hayek
12. Murray N. Rothbard
13. Robert Nozick
14. Julian Simon
15. Deirdre N. McCloskey

Conclusione
Ringraziamenti
Bibliografia

Eventi

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