Calabria esotica
Il paesaggio rivelato
Cartaceo
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Negli ultimi anni, importanti giornali esteri hanno risvegliato l’interesse dell’opinione pubblica sul patrimonio paesaggistico, culturale, agro-alimentare ed enogastronomico della Calabria. La regione è stata descritta come un’inedita meta di viaggio nel cuore del Mediterraneo,
Negli ultimi anni, importanti giornali esteri hanno risvegliato l’interesse dell’opinione pubblica sul patrimonio paesaggistico, culturale, agro-alimentare ed enogastronomico della Calabria. La regione è stata descritta come un’inedita meta di viaggio nel cuore del Mediterraneo, ai margini del Vecchio Continente, una terra ancora in gran parte incognita, che merita d’essere scoperta da viaggiatori dal palato buono. Così la regione ha finito col rappresentare il vero esotico d’Europa, un mondo cioè lontano, non ancora interamente contaminato dalla modernità. A guardar bene, la Calabria annovera dentro di sé tutte le categorie più tipiche dell’esotismo: è neo-autentica perché si può venire a contatto con forme di esistenza arcaiche o poco artefatte; è neo-selvaggia, perché colline e montagne sono state riavvolte da foreste e macchie lussureggianti; è neo-pittoresca, perché alle forme ed alle rovine della storia si aggiungono quelle della contemporaneità; è neomagica, perché nell’era dell’assolutismo razionalistico, essa conserva relitti di irrazionalità difficilmente rinvenibili nel resto del mondo civilizzato. Questo libro vuol dunque essere: sintesi (l’introduzione e il saggio), rivelazione (il ricco corredo fotografico), testimonianza (l’antologia di testi di viaggiatori, narratori, descrittori) dell’esotismo della Calabria attuale e, in particolare, quello di un paesaggio che racchiude in sé, come un caleidoscopio, tutti i paesaggi euro-mediterranei e, diversamente da quanto si crede, offre ancora mille occasioni, a visitatori ed abitanti, per viaggiare o vivervi “diversamente felici”.
Indice
Presentazione
Introduzione di Francesco Bevilacqua
Prologo: safari nelle terre selvagge
Le Indie di quaggiù
Calabria, esotico d’Europa
Declinazioni del neo-esotico
Viaggiare senza pregiudizi
Cultura delle rovine: (d)istruzioni per l’uso
Il libro: sintesi, materializzazione, testimonianza
Epilogo: una civiltà perduta
PARTE PRIMA / PAESAGGI, LUOGHI, ANIME
Come in un quadro rinascimentale
L’avvento del paesaggio
Paesaggio e idea di natura
Prometeo e Orfeo
Il mito della natura selvaggia
Significato di “paesaggio”
Topicità, paesità
Paesaggio, bene identitario
Gli equivoci dell’identità
Paesaggio interiore
Genius loci
La Calabria fisica
Un mosaico, un intarsio
paesaggio irrealizzato
Complesso di inferiorità
Amnesia dei luoghi, coma topografico
Risvegli
Del viaggio e del viaggiare
Stanzialità errante
Il viaggio a piedi
Smarrirsi, ritrovarsi
Dal viaggio al turismo
I viaggi turistici e la comunicazione
Insider e outsider
La banalizzazione della bellezza
Letteratura odeporica
Il Grand Tour al Sud: una variante avventurosa
Viaggio in Calabria
L’invenzione del paesaggio calabro
Il paesaggio calabro e i narratori
La norma: narratori orfani di paesaggio
Le eccezioni: narratori figli del paesaggio
Metamorfosi del paesaggio calabro
Le battaglie per il paesaggio in Calabria
Incontrare i luoghi
Abitare il paesaggio
PARTE SECONDA / TESTIMONIANZE
1 – La Calabria in generale
2 – Il Massiccio del Pollino
3 – I monti dell’Orsomarso
4 – La Catena Costiera
5 – Il gruppo dei monti Reventino e Mancuso
6 – L’Alto Tirreno e la Riviera dei Cedri
7 – Il Golfo di Sant’Eufemia, la Valle dell’Amato e il Promontorio del Poro
8 – Il Golfo di Gioia e la Costa Viola
9 – L’Altopiano della Sila
10 – L’Alto Ionio, la Sibaritide, il Vallo del Crati
11 – Il Marchesato e il Promontorio di Capo Rizzuto
12 – Il Golfo di Squillace e il Promontorio di Stalettì
13 – Il Basso Ionio, la Locride e la Costa dei Gelsomini
14 – Il Massiccio delle Serre
15 – Il Massiccio d’Aspromonte
NOTA BIO-BIBLIOGRAFICA