Marco Ambrosi: dai Nuju al nuovo romanzo (Tvcorrierespettacolo.it)

di Alessandro Rodi, del 20 Giugno 2023

Torniamo a parlare dei Nuju, calabresi d’origine ma ormai nordisti d’adozione, come direbbe qualche buon conservatore. Il loro Kombat Folk di recente l’abbiamo ritrovato dentro il disco “Clessidra” e sopratutto nel bellissimo video di “Gira” con la feat. dei Modena City Ramblers. Bandiera assoluta di tutta la filosofia di questa nuova produzione.

In libreria da oggi il nuovo romanzo del chitarrista dei Nuju, Marco Ambrosi, dal titolo “Lo Strappo”, edito da Iride (Gruppo Rubbettino), un romanzo di formazione che attraversa gli ultimi 30 anni di rock alternativo italiano.

Ogni capitolo reca i titoli di altrettanti brani pop e rock celebri, da “Smells Like Teen Spirits” dei Nirvana, a “Growing up” di Bruce Springsteen a “Quando sarai grande” di Edoardo Bennato. Brani da ascoltare mentre si leggono le vicende del protagonista, Tommaso MoroTommy per gli amici. Non come il Tommaso dell’Utopia ma come Tommy, il nome che campeggia sulla copertina di un celebre disco degli WHO.

TRAMA:
Partito da un paesino della Calabria per Bologna alla fine degli anni ’90, Tommy ha sempre sognato di diventare una rockstar. Giunto all’età di quarant’anni decide di tirare le somme e scrivere un’autobiografia: dai primi concerti sgangherati, fino ai palchi più importanti di Italia. Tra numerosi personaggi del panorama musicale italiano, gli amici di sempre e musicisti squattrinati, con il sostegno dei genitori e l’amore della sua vita, si sviluppa una carriera incerta e piena di sorprese. Il libro, costruito come un memoir immaginario, fa continui riferimenti alla storia del rock alternativo italiano e a vicende cha vanno dalla fine degli anni ’80 al 2020 e spesso il lettore finisce per credere che Tommy e la sua band, i RadioKarma, siano realmente esistiti.
Marco Ambrosi (che nella vita non fa solo il musicista e lo scrittore ma il docente di lettere) riesce a costruire un romanzo che diverte e talvolta commuove e che prova a insegnare quanto il successo non sia il fine ultimo della vita, ma una tappa di un viaggio verso una realizzazione di un altro sé che passa inevitabilmente anche dal fallimento.