Eugenio Capozzi

Innocenti evasioni

Uso e abuso politico della musica pop 1954-1980

Cartaceo
13,30 14,00

Secondo un luogo comune ormai consolidato la musica di consumo di massa diffusa nei Paesi occidentali da più di mezzo secolo, a partire dal rock’n’roll, avrebbe la sua origine in una rivolta giovanile anti-sistema.

Secondo un luogo comune ormai consolidato la musica di consumo di massa diffusa nei Paesi occidentali da più di mezzo secolo, a partire dal rock’n’roll, avrebbe la sua origine in una rivolta giovanile anti-sistema. Una tesi a cui corrisponde, in Italia, la tendenza ad enfatizzare la rilevanza dei musicisti “impegnati”. In questo volume si sostiene invece che il rock e il pop –le forme artistiche forse più popolari in tutta la storia umana –sono sempre stati aperti per loro natura a qualsiasi messaggio facilmente universalizzabile. Rispetto ai temi pubblici, dunque, anche nei periodi di maggiore fortuna di un’idea militante dell’arte (tra anni Sessanta e Settanta) essi sono stati portatori di sentimenti diversificati e contraddittori: rivoluzionari o “integrati”, progressisti, conservatori o addirittura antipolitici.