Prefazione di Andrea Ciampani
Nei saggi qui presentati il sindacato come associazione viene presentato alla luce di quello che Saba richiama come il“migliore canone interpretativo” della storia del movimento sindacale: quello elaborato da Mario Romani. Il“modello romaniano” proposto da Saba nel primo saggio consente di rileggere l'affermarsi storico di numerose organizzazioni sindacali e di molteplici sindacalismi. Nello stesso tempo siamo posti nella condizione di cogliere tra i differenti caratteri e le distinte finalità, la natura propria del sindacalismo in relazione con lo sviluppo economico e gli istituti politici con i quali interagisce. Così i due lavori che affrontano il dibattito sul sindacato e sul diritto d'associazione nella Assemblea costituente illuminano le difficoltà odierne a percepire in Italia la libertà sindacale come frutto di una società libera e del libero organizzarsi dei lavoratori. E il saggio che analizza la storia delle relazioni industriali tra gli anni Cinquanta e Settanta diventa occasione per ripensare la più generale storia contemporanea intorno alla centralità dell'esperienza sindacale per la democrazia e la“civilizzazione” del Paese.