Fausto Gullo
Un comunista nella storia d'Italia
Prefazione di Aldo Tortorella
Fausto Gullo appare oggi una figura pressoché sconosciuta. Ignoto ai giovani e obliato dalle generazioni più adulte è la dolente metafora di una Calabria colta, garbata, ma velata anch’essa dal pregiudizio e negletta. Eppure
Fausto Gullo appare oggi una figura pressoché sconosciuta. Ignoto ai giovani e obliato dalle generazioni più adulte è la dolente metafora di una Calabria colta, garbata, ma velata anch’essa dal pregiudizio e negletta. Eppure nella catastrofe della guerra è stato tra i costruttori dello Stato Nuovo e della rinascita nazionale. Il suo ritratto inghirlandava le povere case contadine tra le fotografie dei parenti e immaginette sacre ed amato come nessuno, ha in quel tempo goduto d’una immensa popolarità. Ma la memoria s’appanna, svanisce e, al disinganno, sovvengono i celebri versi: “Ahi! sugli estinti / non sorge fiore ove non sia d’umane / lodi onorato e d’amoroso pianto”. Ed ancorché ammirato nel clima della guerra fredda non fu più riconosciuto in tutto il suo valore. Scrisse di lui Ferruccio Parri: “Leggevo con interesse studi e articoli suoi recenti, deplorando che la sua intatta capacità di intelligenza e perspicacia non trovasse fruttuose applicazioni. Nella memoria delle mie amicizie conservo per Fausto Gullo l’omaggio più affettuoso”. E aspetti della sua personalità e del suo agire politico caddero in ombra, soverchiati dalla sua opera incisiva di ministro dei contadini, presto dissolta nella convulsa trasformazione del Paese. Il muro di Berlino sommerse poi ogni cosa ed oscurò anche chi, come lui, non c’era più ma, forse, in tempo aveva intravisto l’errore. La sua formazione intellettuale e politica; la sua sensibilità sociale, meridionalistica e democratica non avrebbero tuttavia lasciato una traccia tanto significativa se, nella disfatta, non avesse incontrato Togliatti e, dileguata la diffidenza per l’antico sodalizio con Bordiga, non avesse svolto assieme a lui il ruolo “risolutivo” che, con la svolta di Salerno, lo proiettò in una dimensione d’eccezionale rilievo. Una storia mai raccontata, dispersa infine nell’emarginazione che, morto Togliatti, l’apparato gli inflisse senza che lui, signore della parola, replicasse all’accusa grottesca d’essere un notabile che tarpava le ali al partito. In verità lo scotto per la sua libertà di giudizio e l’irriducibile dissenso su questione cattolica e rapporto con la DC, non estranei alla fine del PCI.
Rassegna
- giornalemio.it 2022.08.09
Fausto Gullo, coscienza critica dello storico PCI
di Giovanni Caserta - R Riviera 2022.06.19
Fausto Gullo, il ministro dei contadini
di Filippo Veltri - zoomsud.it 2022.06.18
LA RECENSIONE. Fausto Gullo, Un Comunista Nella Storia d’Italia, Giuseppe Pierino, Rubbettino - Jacobin 2021.07.02
Fausto Gullo, il “ministro dei contadini” italiano che combattuto per spezzare il potere dei proprietari terrieri
di Anna Colamosca - Il Manifesto 2021.06.29
Fausto Gullo, il togliattiano che diffidava della Dc
di Alberto Leiss - sbilanciamoci.info 2021.04.08
Il ministro dei contadini
di Giulio Marcon - zoomsud.it 2021.02.27
LA RECENSIONE. Fausto Gullo, un comunista. Di Giuseppe Pierino (Rubbettino)
di Filippo Veltri - Il Quotidiano del Sud 2021.02.25
Fausto Gullo il comunista. Il ministro dei contadini
di Filippo Veltri