Se la verità arriva sul grande schermo

del 12 Marzo 2013

Calabria Ora del 10 marzo 2013

Il regista Munzi porterà al cinema il noir dello scrittore di Africo Gioacchino Criaco “Anime nere” Servillo in pole per il ruolo di protagonista
Secondo un noto luogo comune, ogni volta che da un libro viene tratto un film, quest’ultimo è inevitabilmente soggetto a critiche. Accusato di non essere all’altezza o di non aver reso il senso originario, fuoriuscito dalla testa e dalla penna di chi quel soggetto l’ha pensato per primo. Di rado accade il contrario. Ma quando lo sceneggiatore è anche l’autore del volume, le possibilità di rimanere delusi sono pari a zero. Per questo Gioacchino Criaco, autore dell’appassionante noir calabro “Anime nere”, pubblicato da Rubbettino nel 2008, sa il fatto suo. Ed è certo che i lettori che tanto hanno apprezzato la sua opera finiranno con l’amare anche la pellicola che porterà sul grande schermo le vicende dei tre sanguinosi protagonisti del testo. Il soggetto scritto da Criaco insieme a Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci – sarà diverso per quanto riguarda scene e accadimenti, ma lo sfondo e lo spirito non saranno in alcun modo modificati. Rimarranno fedeli a quelli in cui è calato il libro. La trasposizione cinematografica sarà prodotta dalle società italiane Good film e Bianca film e dalla francese Babe films: a finanziare il progetto ci penserà invece Rai Cinema, grazie anche al sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali che ha ritenuto la sceneggiatura di forte interesse culturale. La regia sarà affidata al romano Francesco Munzi, tra i più promettenti registi del panorama italiano, già premiato ai festival di Venezia e di Cannes. L’inizio delle riprese è all’orizzonte. E Criaco, contattato telefonicamente da Calabria Ora, non nasconde il suo entusiasmo: «Tra maggio e dicembre – annuncia lo scrittore di Africo – entreremo nel vivo». I casting si sono già tenuti, parte a Roma e parte in Calabria. Venticinquemila gli aspiranti giovani attori calabresi che si sono recati in provincia di Reggio nella speranza di vedersi assegnato un ruolo nel film che racconterà il cammino di Luciano, Luigi e della voce narrante lungo un sentiero fatto di sangue, violenza e ‘ndrangheta. Un sentiero che parte dall’Aspromonte e si snoda attraverso tutta l’Europa, compreso il Nord Italia e la Milano dei traffici e della corruzione. Molte delle scene saranno girate nella nostra regione: «Siamo riusciti a fare in modo che le riprese avvenissero quasi esclusivamente tra le montagne dell’Aspromonte e nella Locride», spiega Criaco. Poi si lascia andare a qualche indiscrezione sul cast: «Premesso che non è stato ancora firmato nessun contratto e non c’è l’ufficialità, tra gli attori in pole per una parte nel film ci sono Tony Servillo e Filippo Timi. Ma anche i calabresi Antonio Tellura, Vincenzo Stumpo, Antonio Torcasio e Dario De Luca». I ragazzi che si sono presentati ai casting sono stati provinati dallo staff di Simmetrici produzioni di Vincenzo Caricari e Bernardo Migliaccio Spina. E l’obiettivo sin dall’inizio è stato quello di «fare un film insieme ai calabresi: non a caso Munzi sta vivendo da tre mesi dalle nostre parti. Dal film non dovrà uscire la solita cartolina, ma il ritratto di una regione “dura” ma vera, che ha voglia di muoversi e di rialzarsi». Inutile, dunque, che il pubblico si aspetti una delle solite parodie sul Sud cui siamo abituati. L’autore di “Anime nere”, il regista e i produttori non hanno alcuna intenzione di strumentalizzare i difetti di questa terra. Vogliono solo portare la verità sul grande schermo. Nuda e cruda. Ed ecco spiegato perché l’auspicio di Criaco è quello di poter dare vita ad una produzione importante che rispecchi in toto i princìpi che l’hanno ispirata: «I giovani calabresi si devono rendere conto che non sono figli di un dio minore, ma che sono uguali a quelli che vivono altrove e che in quanto tali possono riuscire in qualunque ambito lo desiderino. Niente tare genetiche. Io stesso – conclude – sono figlio di pastori e sono riuscito a farmi largo diventando uno scrittore. Qui al Sud è solo un po’ più complicato».

Intervista di Luigi Maria Chiappetta

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