Pella, quando Andreotti gli “fregò” la Difesa (Eco di Biella)

del 13 Maggio 2013

Dall’ Eco di Biella – 13 maggio 2013

Storia e aneddoti grazie al libro di Susta
C’è un Giuseppe Pella pubblico e uno privato. Uno locale e uno internazionale. Tutto questo è emerso giovedì scorso, durante la presentazione del libro curato dal senatore ed ex sindaco di Biella Gianluca Susta, dedicato alla figura dello statista biellese.

Il libro. Susta ha curato un testo che raccoglie discorsi, interviste e scritti di Pella dal 1950 al 1960, sul tema dell’Europa (edito dalla Rubbettino). Pella, che fu presidente della Comunità del carbone e dell’acciaio, comprese con mezzo secolo d’anticipo i problemi, i punti di forza e le necessità della successiva Comunità europea. «Quando la Cina era il simbolo del più arretrato comunismo internazionale, lui capì che l’orologio della storia prima o poi sarebbe tornato a guardare ad Oriente – ha detto Susta, nella sua brillante e dotta esposizione -. Pella pensava già allora alla necessità di arrivare agli Stati uniti d’Europa, superando coloro che volevano solo accordi commerciali.

Le sue intuizioni furono straordinarie. Eppure la storia non gli ha dato il giusto onore. Lo si ricorda solo per la “questione di Trieste”. O per il rigore nel tenere i conti in ordine, da ministro». «Banalmente lo si etichetta ancora solo come un esponente nazionalista della destra cattolica» ha stigmatizzato Susta, molto applaudito dal pubblico in sala.

I retroscena. Divertentissimo l’aneddoto raccontato da Luigi Squillario, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, che ha promosso l’incontro: «Andreotti gli consigliò di non entrare nel primo governo di centro sinistra, negli anni Sessanta, come ministro della Difesa. Pella gli diede retta. Poi leggendo i giornali qualche tempo dopo vide che alla Difesa era stato messo… Andreotti». Il sindaco della città Dino Gentile, invece, ha ricordato la statura morale di Pella e di quando aiutò il padre poliziotto a tornare a Biella, dopo il trasferimento a Piacenza. E, in conclusione, Susta, ha ricordato un debito speciale verso l’ex presidente del consiglio (nacque a Valdengo nel 1902): «Nel 1979 ad un suo comizio elettorale, ho conosciuto mia moglie».

P.L.B.

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